12 Anni Schiavo
Review Overview
Cast
8.5Regia
8Script
8Anno: 2013 Durata: 133’ Distribuzione: BiM Distribuzione Paese: Usa Genere: Drammatico Produzione: Plan B Entertainment, New Regency Pictures, River Road Entertainment Regia: Steve McQueen Uscita: 20 Febbraio 2014
McQueen torna sul grande schermo con l’epopea di Solomon Northup, un film da Oscar
Stati Uniti. Negli anni che hanno preceduto la guerra civile americana, Solomon Northup, un nero nato libero nel nord dello stato di New York, viene rapito e venduto come schiavo. Misurandosi tutti i giorni con la più feroce crudeltà ma anche con gesti di inaspettata gentilezza, Solomon si sforza di sopravvivere senza perdere la propria dignità. Nel dodicesimo anno della sua odissea, l’incontro con un abolizionista canadese cambierà per sempre la sua vita.
12 anni schiavo è la terza opera del regista Steve McQueen che continua il suo ‘racconto’ sulla reclusione e l’annientamento dell’individuo. Se in Shame Brandon è schiavo del sesso nel suo terzo film, Steve, ci parla di una delle peggiori forme di alienazione dell’individuo: la schiavitù. Trasponendo il libro autobiografico 12 years slave di Solomon Northup, McQueen riporta sullo schermo fedelmente e senza mezzi termini angherie, soprusi e l’annientamento psicologico di un uomo che non ha voluto arrendersi, e che aggrappandosi alla vita è riuscito a superare il dramma di perdere la propria libertà. Meno potente di film Hunger e Shame ma capace di colpire come un pugno nello stomaco e di lasciare senza respiro, con picchi di maestria degni di film come Schindler’s List.
E se il protagonista assoluto rimane Chiwetel Ejiofor capace di piegarsi senza mai perdere la luce della speranza e facendoci accelerare i battiti in più di qualche scena, va comunque detto che il cast che lo affianca è fatto di attori di un certo peso che si rivelano essere, anche nei cameo di pochi minuti, essenziali e mai inutili. Brad Pitt, Paul Dano, Lupita Nyong’o e Sarah Paulson sono di estrema bravura e inseriti sullo schermo senza forzature, con uno stile di cui solo McQueen è capace. Discorso a parte va fatto per Michael Fassbender che fra tutti domina in maniera incontrastata con il suo Edwin Epps sadico ma lucido al tempo stesso, così convinto delle sue ‘regole’ da farci credere anche per un secondo nelle sue azioni e nella sua profonda verità di giustizia divina, in questo caso, più che Steve il merito è quasi tutto di Michael che si dimostra degno della candidatura all’Oscar.
12 Anni Schiavo è un bel film, avvincente e ricco di morale ma che a confronto con le precedenti opere del regista tende ad perdere qualche punto.
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