The Butler – un maggiordomo alla Casa Bianca
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7Regia
7Script
6.5Anno: 2013 Durata: 113′ Distribuzione: Videa CDE Genere: Biografico, Drammatico Nazionalità: Usa Produzione: Follow Through Productions, Salamander Pictures, Laura Ziskin Productions, Lee Daniels Entertainment, Pam Williams Production, Windy Hill Pictures Regia: Lee Daniels Uscita: 1 Gennaio 2014
Nelle sale italiane arriva l’affresco storico che ripercorre il turbolento scenario politico dell’America del XX secolo
Cecil Gaines, afroamericano, è cresciuto schiavo e nell’America sudista. Dopo essere stato educato come “negro di casa” scappa dalla sua piantagione e si ritroverà a fare il cameriere per un albergo. Da lì riuscirà ad arrivare al lavoro per eccellenza, maggiordomo alla Casa Bianca. Grazie al posto riesce a dare a sua moglie Gloria e ai suoi due bambini una vita migliore di quanto mai potesse immaginare. Cecil diventa testimone diretto della storia e delle dinamiche interne dello Studio Ovale durante gli anni del movimento per i diritti civili. L’impegno di Gaines nei confronti delle famiglie presidenziali sono causa di tensioni nella sua vita familiare e causano l’allontanamento di Gloria e l’inasprimento del già difficile rapporto con il suo primogenito, contrario al sistema e pronto alla rivoluzione civile per i diritti degli afro-americani. Attraverso gli occhi di Cecil e della sua famiglia ripercorriamo gli eventi e i cambiamenti della scena politica americana e delle relazioni razziali.
The butler – un maggiordomo alla Casa Bianca, diretto da Lee Daniels, è un affresco storico che ripercorre i momenti salienti della storia americana dai primi anni del ‘900 fino ad oggi. Un film tecnicamente perfetto girato con maestria e con una sceneggiatura da premio Oscar, il problema è l’eccessiva autocelebrazione che trasuda dalla pellicola, una rassegna di Presidenti americani, indubbiamente ben interpretati, ma algidi e poco “umani”. Daniels ha girato in maniera eccelsa ma la monotonia è dietro l’angolo, anche per la narrazione un po’ didascalica, ma rispetto a 132 minuti di film è una cosa su cui si può sorvolare.
Un cast immenso, un po’ in tutti i sensi, che riesce a tenere testa ad un film ‘importante’ che ogni tanto si lascia galleggiare invece di navigare in acque tranquille. Partendo dall’eccezionale Forest Whitaker un attore dotato di talento e capace di dare forma ad un personaggio sensibile che vive nell’ombra ma riesce a splendere di tutta la luce di cui è dotato; torna sul grande schermo anche Oprah Winfrey nel ruolo di Gloria un personaggio che calza come un guanto regalando emozioni e sorprese. Oltre a loro una carrellata di grandi attori che riescono a far rivivere i grandi presidenti americani: Joan Cusack, Jane Fonda, Cuba Gooding Jr, Lenny Kravitz, James Marsden, Vanessa Redgrave, Alan Rickman, Liev Schreiber, Robin Williams.
Nonostante il sensazionale gruppo di attori e la regia il film non convince del tutto, rimanendo un buon titolo ma non il capolavoro prospettato.
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