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Cinespresso | April 27, 2024

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Gods Behaving Badly

Gods Behaving Badly
Valeria Brucoli

Review Overview

Cast
6
Regia
6
Script
6

Rating

Turtletab non riesce a sfruttare al meglio il potenziale di un'idea brillante e di un cast "divino".

Anno: 2013 Durata: 96’ Distribuzione: Unknown Genere: Commedia Paese: USA Produzione: Big Beach Regia: Marc Turtletaub Uscita: Unknown

Festival del Film di Roma: le stelle dell’Olimpo hanno smesso di brillare sul cielo di New York

Gli dei di Hollywood sono caduti giù dall’Olimpo nella caotica e affollata New York. Sono invecchiati, indeboliti, e le statue che li raffiguravano sono andate in pezzi, così come la loro sovrumana bellezza. Con i visi rugosi e i corpi cadenti, faticano non solo a farsi adorare dagli umani, ma anche solo a farsi notare. Persino la bella Afrodite, che ai tempi d’oro aveva il potere di far cadere gli uomini ai suoi piedi con un solo battito di ciglia, è ormai sfiorita e viene costantemente tradita dal panciuto Apollo, che ha sfondato nel mondo dello spettacolo come indovino. Anche i colleghi sovrani dell’universo non hanno fatto una fine migliore, e se Dioniso vive nei locali notturni e si mantiene facendo il dj, ed Eros continua a svolazzare con l’animo leggero, in attesa di scoccare i suoi dardi amorosi, Zeus si è ritirato nell’isolamento della sua soffitta e ha lasciato gli umani in balia di loro stessi.

L’unica forza in grado di riaccendere la fede negli dei, talmente incontrollabile e potente da far vacillare le divinità dissolute e da spingere gli uomini più pavidi nelle profondità dell’Oltretomba è sempre stato l’amore, e proprio grazie a questo sentimento il timido Neil, seguendo le orme di Orfeo, trova il coraggio di sfidare il potere degli antichi dei per salvare la sua Kate, finita nell’Oltretomba per aver rifiutato le avances un dio come la bella Euridice. I poteri sconfinati degli dei impallidiscono rispetto alle potenzialità degli esseri umani, che nel tempo hanno imparato a fare a meno degli dei dell’Antica Grecia e sono diventati immuni ai loro lunatici capricci.

La caduta e la lotta per la sopravvivenza degli dei greci in un contesto urbano contemporaneo, che Marc Turtletaub mette in scena, attinge a una ricca tradizione letteraria e cinematografica, dalla recentissima saga di Percy Jackson alla graphic novel Bacchus di Eddie Cmpbell, che ha come protagonista il vecchio dio Bacco, che dall’alto dei suoi quattromila anni, preferisce passare le sue giornate attaccato alla bottiglia piuttosto che a manipolare i mortali. Il contrasto tra epoche e tradizioni così lontane si presta a una molteplicità di situazioni paradossali, comiche, al limite del surreale, ma Turtletaub, che a sua volta si è ispirato al romanzo della scrittrice britannica Marie Phillips, Gods Behaving Badly, non sfrutta il materiale di partenza fino in fondo e si lascia sfuggire l’occasione di creare le gag e i dialoghi esilaranti che avrebbero dovuto emergere dall’incontro tra dei e mortali, e tra fantasia e realtà.

Turtletaub fa sorridere ma non riesce a divertire con una commedia che spara a vuoto quasi tutte le cartucce a sua disposizione, prima tra tutte il cast di veri e propri dei di Hollywood che hanno preso parte a questa avventura surreale, come Sharon Stone, nella parte della ammaliante dea dell’amore, Oliver Platt, il godereccio Apollo, Christopher Walken, il padre degli dei in piena decadenza, e John Turturro, il potente Ade, che ha in mano le sorti dell’umanità. Senza il supporto di uno script brillante, le stelle di Hollywood si spengono una ad una assecondando i tempi comici di una testo gradevole ma non scoppiettante, che li relega al ruolo di divinità incartapecorite, poco credibili e completamente fuori contesto rispetto a un mondo oppresso da problemi ben più grandi da una manciata di dei capricciosi, che accendono l’odio e l’amore per diletto, e non posso trovare spazio che nella fantasia umana.

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