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Cinespresso | April 26, 2024

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Diana. La storia segreta di Lady D

Diana. La storia segreta di Lady D
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
8.5
Regia
7.5
Script
8

Rating

Il lavoro di Naomi Watts è straordinario. Un’interpretazione che si calibra perfettamente tra la ripresa del character e la personale aggiunta artistica dell’attrice.

Anno: 2013 Durata: 113Distribuzione: BiM Distribuzione Genere: Biopic Nazionalità: Gran Bretagna, Francia, Croazia Produzione: Ecosse Film, La Pacte Regia: Oliver Hirschbiegel

Esce nelle sale il 3 ottobre Diana, interpretato da una grande Naomi Watts. Il primo film sulla principessa triste racconta avvenimenti pubblici e vita privata degli ultimi due anni prima della scomparsa

Sulla Principessa del Galles Diana Spencer si è detto e scritto moltissimo, ma questo film scopre passaggi della sua vita sconosciuti ai profani di storia, e gossip, coronati. Negli ultimi due anni di vita Lady D fu promotrice d’importanti campagne umanitarie internazionali. L’impegno tra a Angola e Bosnia per bonificare dalle mine anti uomo i territori colpiti dai conflitti, o il lavoro per la nascita della Fondazione Victor Chung in Australia. Inseguimenti di giornalisti e paparazzi oltre l’inverosimile, ma anche una vita di vuoti affettivi (la distanza dai figli dopo la separazione e la solitudine nella residenza di Kensington), sono i punti di partenza per la storia. Tra le fonti il libro di Kate SnellDiana: l’ultimo amore segreto della principessa triste.

Diana (Naomi Watts) incontra in un ospedale Hasnat Khan (Naveen Andrews), un affascinante cardiochirurgo pakistano musulmano con il quale inizia un’intensa storia d’amore. La solitudine cade, ma la sua fama cresce, precedendola sempre di più. Ogni incontro diventa quasi impossibile per la pressione mediatica sulla principessa e il punto di rottura è alle porte. Fino allo spuntare dell’uomo del triste destino: Dodi Al-Fahyed (Cas Anvar).

Qui siamo a Palazzo. Il vino non finisce

È l’ironia di Diana che al primo appuntamento con Hasnat quando lui le chiede se c’è altro vino. È una cena sopra le righe. Diana cucina pasta al pomodoro, ottenendo un ottimo risultato seppur con lieve impaccio, ma Hasnat, tentato dalla principessa avanza il suo desiderio di hamburger, così compare anche un menù take-away di Burger King. Personaggio di grande carisma, preso tra un lavoro complesso e importante, la pratica del Corano, la liaison con Diana, e poi dai suoi piccoli piccoli vizi: le sigarette e i fast food (come viene ritratto in una scena in un Chicken Cottage).

Che la protagonista sia in casa di Khan, in Bosnia per la campagna contro le mine, o Francia inseguita dai fotografi, il regista Oliver Hirschbiegel utilizza la macchina da presa in maniera molto raffinata. Sia praticamente che formalmente. Formalmente gioca con la linea temporale tra le ultime ore all’Hotel Ritz di Parigi partendo, nella ricostruzione filmica, da fotografie passate alla storia, come quelle della camminata dinanzi ai giornalisti stupefatti, sul campo mine bonificato in Africa. Ma anche di testimonianze shock come fu la celebre intervista di Bashir per Panorama (programma della BBC). Scene ricreate e gestione di quadri narrativi che attraversano ben 100 location, tra le quali anche il Caffè degli Specchi di Trieste per l’ultimo hotel parigino.

Praticamente invece, la raffinatezza sta non solo nella bellezza stilistica, ma nell’aver restituito lo sguardo di una donna che dalla luce brillante di decisione sfoggiato con ammirata umanità negli incontri pubblici, si velava, nei tragitti in auto, nel bisogno d’amore e nella composta disperazione per le vicissitudini familiari e personali. Riguardo a questo, il lavoro della Watts è straordinario. La sua è un’interpretazione che si calibra perfettamente tra la ripresa del character e la personale aggiunta artistica dell’attrice.

È impressionante non tanto la scena madre dell’intervista di Bashir, ma la sua preparazione allo specchio. Da sola, in casa e struccata. Ed è garbata anche l’assenza di tanti, tantissimi particolari più o meno voyeuristici nei confronti della tragedia dell’Alma. Una ricostruzione molto fedele all’enorme mosaico di foto rubate e uscite in quegli anni, una storia d’amore appassionante e una pagina importante della vita di una persona che è entrata nell’immaginario quanto nella storia.

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