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Cinespresso | April 25, 2024

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Mamma Mia! Ci risiamo, la recensione

Ireneo Alessi

Review Overview

Cast
7.5
Regia
6
Script
7

Non solo roba da ragazze!

Un prequel/sequel che restituisce al meglio il colore e l'euforia del primo titolo, giocando finemente ancora una volta con la discografia degli ABBA, materia principe e collante di tutto, oltre a un cast di tutto rispetto. Che dire, se non che si tratta di un film adatto a tutti, ma proprio tutti, capace di alleggerire l'animo degli spettatori in appena due ore di visione. L'uscita settembrina nelle sale italiane poi, lo rende la perfetta favola di fine estate. Da non perdere! Dopotutto "che vita sarebbe senza una canzone o un ballo?"

Anno: 2018 Durata: 114’ Distribuzione: Universal Pictures Genere: Commedia, Musical Nazionalità: Usa Produzione: Legendary Pictures, Universal Pictures Regia: Ol Parker Uscita: 6 Settembre 2018

A dieci anni dalla sua uscita, arriva nelle sale il seguito di Mamma Mia!, il musical amato da ogni generazione basato sulle canzoni di una delle band di maggior successo, gli ABBA

In una Grecia quasi senza tempo, lontana dai pensieri dell’attualità, fervono i preparativi per la grande inaugurazione dell’Hotel Bella Donna… Anche qui, sulla magica isola di Kalokairi sono trascorsi molti anni: Sophie coordina i lavori che precedono l’apertura insieme al prezioso aiuto di Sam, uno dei suoi padri e di Fernando (Andy García, new entry nel cast) mentre Sky, ormai uomo d’affari, contribuisce a distanza all’evento, oscillando fra la carriera e i sensi di colpa.

A scompaginare quest’aria di tempesta che sembra connotare il presente ci pensa una giovane Donna Sheridan, interpretata magnificamente da Lily James, che riporta a galla con punte di follia e vitalità il glorioso passato del trio “Dynamos”, dal lontano ’79, anno del diploma, fino all’approdo sull’isola, in una riuscitissima altalena di presente e passato. Un viaggio A/R che vede convergere verso l’isola ora gli interpreti del passato ora gli attuali fino a un’unica e sintetica view sublimata dai titoli di coda. Il tutto accompagnato, oseremmo dire ‘da manuale’, dalla discografia degli ABBA, cuore pulsante anche di questa seconda pellicola.

E così, se da un lato osserviamo curiosamente l’avvicendarsi di amicizie, amori e drammi che hanno reso i nostri cari ciò che sono, dall’altro ritroviamo gli stessi alle prese con il viaggio di ritorno, con quel combattimento quotidiano che li vorrebbe tutti decentrati, lontani da ciò che conta davvero, la persona amata, ossia il loro centro.

Ma è tutto così bello, immediato, funzionante? No. Nel film ci sono anche aspetti meno riusciti, come il reparto maschile di nuove leve, reso da un casting dalla medesima matrice che li vuole alti, bellocci e poco caratterizzati, talmente piatti da risultare quasi intercambiabili. Che dire poi dei rallenty, delle incongruenze del colore degli occhi fra un interprete ed il suo alter ego giovane, dei numerosi giochi di coppia (una carrambata infinita di situazioni) e sketch che restituiscono in ultimo una dimensione fin troppo stereotipata della vita.

Il film è chiaramente tutto questo, una commedia farcita di musica e colori, di voglia d’evasione, ma anche buoni sentimenti. Forte dei suoi ingredienti, è un prodotto adatto a tutti, capace di alleggerire l’animo degli spettatori in appena due ore di visione. Un centrifugato moderno che riprende la ricetta della nonna!

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