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Cinespresso | April 27, 2024

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“Francesco il Papa della gente”, la serie tv targata Mediaset approda pure su Netflix

“Francesco il Papa della gente”, la serie tv targata Mediaset approda pure su Netflix
Ireneo Alessi

Il 7 e l’8 dicembre arriva su Canale 5, in prossimità del suo 80esimo genetliaco, la prima serie tv basata sulla vita di Papa Bergoglio

Presentata a Milano la miniserie interamente dedicata alla vita del Pontefice, dagli esordi della sua vocazione, maturata in Argentina, fra i Gesuiti, negli anni della dittatura militare, fino all’investitura petrina, in quell’ormai storico 13 marzo del 2013. Quella di Jorge Bergoglio è una storia intensa, finora sconosciuta. Il regista, Daniele Luchetti (Anni felici, Mio fratello è figlio unico), mette in scena la travagliata esistenza dell’uomo che vi è dietro, il percorso umano-spirituale che ha portato il figlio di due emigrati italiani a diventare ciò che è.

Condotti in avvio da una musica tanguera, le immagini che seguono dopo i titoli di testa, riconsegnano il futuro Papa in una cornice familiare, quella di Roma. Siamo alla vigilia del conclave e l’uomo, in un ipotetico dialogo con se stesso e Dio, s’interroga alla sua età sul motivo della sua presenza mentre contempla le meraviglie del panorama capitolino. Da lì comincia una narrazione in flashback. Il nastro della vita di Jorge si riavvolge, come in una canzone, per ritrovarlo in Argentina, ancora giovane, attorniato da amici e affetti. La palette fotografica di Claudio Collepiccolo e Ivan Casalgrandi rende bene e la struttura della fiction, nel complesso, appare solida. Qualche perplessità nella scelta di alcune soluzioni in fase di ripresa, come l’uso ripetuto di camera a mano, forse per un effetto più realistico. Per il resto, è la storia di Bergoglio a parlare da sé, basta solo tale materia. Colpisce vedere quest’uomo muoversi in tempi duri, dove le armi valgono più delle parole. Il contorno di attori si dimostra pienamente all’altezza, una conferma per la scuola di recitazione argentina. Non a caso i diritti dell’opera, fatta eccezione per l’Europa, sono già stati acquistati da Netflix che la distribuirà in streaming nel resto del mondo.

Dalla visione della prima delle due puntate da 100 minuti, possiamo affermare di avere tra le mani un valido prodotto, avvalorato senza dubbio dall’ottimo cast, su tutti Rodrigo De La Serna e Sergio Hernández, nei panni rispettivamente del giovane e del maturo Bergoglio. Fanno parte del folto cast anche Muriel Santa Ana, José Angel Egido, Andrés Gil, Alex Brendemühl e Mercedes Moran.

Totalmente ideata e finanziata dal gruppo Mediaset con 15 milioni di dollari, la serie è stata realizzata da Taodue in 16 settimane di riprese tra Argentina, Germania e naturalmente Italia, coinvolgendo un cast internazionale composto da 151 attori e oltre 3000 comparse. Il progetto, sin da subito, ha suscitato l’interesse di Pietro Valsecchi il quale durante la conferenza stampa ha affermato:

“Fare un film sul Papa non era una cosa da poco. Ci voleva incoscienza e coraggio”

Dello stesso avviso il regista Luchetti:

“Con una figura come il Papa c’era il rischio di farne un santino, io ho cercato di evitarlo, mettendomi sulle tracce dell’uomo e cercando di raccontare attraverso quali inferni è passato”

Per Alessandro Salem, direttore dei contenuti del Biscione, l’idea alla base doveva uscire dai consueti confini italiani:

“Abbiamo iniziato a lavorare al progetto fin dall’elezione del Pontefice. È stata un’occasione significativa per realizzare un contenuto con chiara vocazione internazionale”

Alla presentazione della miniserie ha preso parte anche l’A.D. Mediaset Pier Silvio Berlusconi che ha espresso la sua soddisfazione per il prodotto. In definitiva, una produzione onerosa che vince parzialmente la sfida. La quadratura del cerchio, tuttavia, sfugge forse per la mancanza di grande respiro e di quella cura per i dettagli più piccoli. Ad ogni modo, l’ultima parola rimane come sempre al pubblico. Buona visione e auguri Santo Padre!

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