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Cinespresso | April 26, 2024

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“Giacominazza” al Teatro Argot Studio

“Giacominazza” al Teatro Argot Studio
Miriam Larocca

Review Overview

Interpretazione
6.5
Regia
6.5
Drammaturgia
6.5

Rating

Nell'ambito del progetto ArgotDrama, nato per dare spazio alla nuova drammaturgia, il Teatro Argot Studio dedica il primo focus alla giovane autrice siciliana Luana Rondinelli, con due testi che affrontano il tema della diversità e del rapporto con gli altri. Dopo il coinvolgente "A testa sutta", è ora in scena fino al 19 aprile "Giacominazza", scritto, diretto e interpretato dalla stessa Rondinelli, accompagnata da Claudia Gusmano, con le musiche originali di Adriano Dragotta.

Un’appassionante storia fra due donne che parlano la stessa lingua…

Un incontro fra due donne diverse. Diverse nell’aspetto, nell’età, e nel modo di affrontare la vita, ma entrambe pronte alla lotta per la propria libertà.

Mariannina fa la cartomante di professione, con tanto di attestato, e da quando ha deciso di farsi gli affari degli altri, gli altri hanno finalmente smesso di farsi i suoi. La giovane Giacomina, invece, cerca nella “saggia indovina” la confidente dell’amore che le è scoppiato nel cuore per una donna: il “segreto della confessione” e la necessità di riuscire a vivere il suo sentimento alla luce del sole,  sono i due poli tra i quali lotterà Giacominazza fino alla fine.

Sulle note dei Gogol Bordello, in un confronto fatto di ricordi, di verità gridate e quasi di accuse reciproche, Giacomina e Mariannina arrivano a una danza saffica, tenera e divertente che, come nel rito dionisiaco e teatrale per eccellenza, apre al cambiamento e alla rinascita: Giacomina esce in piazza e grida a tutti la sua omosessualità, ma questo è solo l’inizio della sua lotta. Da quel momento, infatti sulla bocca di tutti, diventerà Giacominazza, e quel suffisso naturalmente volgare e offensivo le dilania il nome e l’identità come una belva che strappa la carne a morsi e la riduce in brandelli.

Come in tutto il teatro di Luana Rondinelli, la musicalità del dialetto siciliano scandisce il testo e, rimandando a vecchi adagi della tradizione popolare restituisce la familiarità e gli spaccati di vita che sono alla base della sua scrittura.

Un dialetto che risulta evocativo ed efficace allo stesso tempo; in “Giacominazza” ad esempio, la parola sicula taliare (guardare) è tanto vicina foneticamente a “tagliare”, quanto ne è lontana per etimologia e per significato; ma in questo caso gli occhi della gente che “talìano” Giacomina in realtà la tagliano, la dividono, la spaccano con la lama affilata della malignità e dell’ipocrisia.

Luana Rondinelli veste i panni di autrice, regista e attrice, e forse tutto questo le sovrasta i pensieri durante l’interpretazione, ma restano l’irresistibile aura di finto mistero, comica chiaroveggenza, eloquenza e ironia delle maschere di Mariannina. Claudia Gusmano, invece, sottopone il suo corpo ad un costante allenamento, quasi esercitandosi alla corda prima di un incontro di boxe, come posseduta da uno spiritello che le dona una voce “fuori misura” per un corpo, a prima vista così piccolo e fragile ma che si rivela un mix perfetto per dare forma e volume alla lotta di Giacomina.

Alla fine sarà lei a guardarci dritto negli occhi, senza più paura di essere “tagliata”, forte della verità, della coscienza di sé e della sua libertà.

Foto di Tiziana Tomasulo

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