Una pallida luna su Torino
Review Overview
Cast
5Regia
5Script
5Anno: 2013 Durata: 90′ Distribuzione: Academy Two Genere: Commedia Nazionalità: Italia Produzione: Rossofuoco, Banca Sella, FIP, Fargo Film Regia: Davide Ferrario Uscita: Unknown
Ferrario cerca di raccontare, senza successo, uno spaccato di vita torinese
Ugo quarantenne viziato e proprietario di una villa nelle campagne Torinesi divide casa con Maria che lavora in un’agenzia di viaggi e sogna di fare l’attrice e Dario studente di lettere che tenta di arrivare a fine mese lavorando allo Zoom un insolito bioparco. Sullo sfondo Torino, la città del quarantacinquesimo parallelo, esattamente a metà strada tra il polo nord e l’equatore: metafora dei personaggi che vivendoci camminano in equilibrio sul filo della vita. I tre convivono in modo imprevedibile, alternando a momenti in cui ciascuno si isola nella proprio solitudine, alla ricerca della ricetta per la felicità.
Diretto da Davide Ferrario, La luna su Torino è uno di quei film che sembra avere la pretesa di raccontare con leggerezza la complicata storia della vita. Cercando di usare la linea di confine equatoriale come punto di rottura Ferrario ci porta nel mondo di 3 personaggi in netto contrasto fra di loro il cui unico scopo comune sembra quello di cercare la felicità e un modo per continuare a sopravvivere ad una vita scialba, per quanto l’intento sia nobile il film è tendenzialmente confuso e frammentario e con una sceneggiatura ai limiti della banalità.
Gli stessi personaggi rappresentano degli stereotipi che ormai vediamo spesso sul grande schermo. Dal ricco viziato incapace di combinare qualcosa nella vita, alla ragazza carina con grandi sogni ma senza coraggio, senza parlare del terzo protagonista: Dario, un personaggio dalla dubbia utilità, il cui unico scopo sembra quello di spogliarsi. Tra i pochi pregi vi è senz’altro la fotografia. La luna su Torino rimane un film senza sostanza, atto a finire presto nel dimenticatoio.