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Cinespresso | April 26, 2024

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Fasti Verolani, dalla Commedia al Gino-Dramma: diario di una sera di ‘mezza estate’

Fasti Verolani, dalla Commedia al Gino-Dramma: diario di una sera di ‘mezza estate’
Ireneo Alessi

Il Veroli Festival torna a far vibrare di emozioni, musica e spettacoli il caratteristico borgo della Ciociaria fino al 3 agosto

Metti una sera a Veroli, piccola città situata ai piedi dei Monti Ernici, a 570 metri di altezza, nonché storica alleata di Roma, nota per lo più per i “Fasti romani”, ovvero le tavole del calendario risalente al I secolo d.C. Aggiungete la buona cucina, tipica della Ciociaria, il calore della gente unito all’atmosfera di festa e moltiplicatela per una sessantina di spettacoli animati da svariati artisti internazionali suddivisi in oltre venti aree fra piazze, vicoli e scorci: otterrete un’idea ancora troppo vaga dei Fasti Verolani.

Sì, perché sono tante le iniziative che costellano il territorio del frusinate, ma la più prolifica per partecipazione e di artisti e di pubblico rimane il Festival di Veroli. Una festa aperta a tutti, grandi e piccini, ma in particolare un’occasione per arricchirsi attraverso un’offerta di qualità che abbraccia più livelli, dal mero entertainment a tematiche di un certo spessore.

Incominciamo il nostro viaggio fra i vicoli del borgo medievale, in compagnia del ‘sommo poeta’, con uno spettacolo tratto dall’Inferno e messo in scena da Elena Farulli e Giorgio Monteleone, due menestrelli livornesi d’eccezione i quali raccontano, con la loro vis comica, il rocambolesco viaggio di Dante e Virgilio lungo i vari gironi, intervallando la narrativa con versi propri della Divina Commedia e cantati su arie popolari. Un originale intreccio, degno di attenzione, a metà tra il teatro, la letteratura e il folclore, in grado di far rivivere gli endecasillabi più radicati e noti del nostro dna. La performance percorre fedelmente i passaggi da un girone all’altro dell’inferno, descrivendo pene e personaggi, il tutto in chiave comica e assolutamente accattivante. Sono gli “Stornelli Infernali” del Teatro Trabagai.

È la prima volta che veniamo a Veroli, paese fantastico… siamo molto contenti. Il nostro teatro? Lavoriamo molto sulla tradizione popolare, sugli stornelli, le storie della tradizione toscana, poi, però abbiamo voluto fare qualcosa che uscisse fuori dai suoi confini con dei temi più ampi ed è arrivato Dante. Inizialmente è stato quasi un gioco, a mano a mano però ci siamo accorti che i vari versi acquistavano corpo e comprensione, insomma che la musica gli regalasse qualcosa in più. Farlo tutto era impossibile… per questo abbiamo preso le parti più adatte al canto mentre il resto lo abbiamo raccontato. Un lavoro narrativo e geografico incentrato soprattutto sul ‘viaggio’ perché vicino alla nostra professione fatta di “chiamate” e di tour lungo tutto lo stivale.

Proseguendo il nostro itinerario giungiamo al Chiostro Agostiniano per assistere a “GinoDramma”, uno spettacolo tragicomico, di circa 50’, creato, animato e scritto da Carolina Khoury che nel 2011 le è valso il premio “Gianduia di pezza”. Si tratta di un’opera molto intensa ma al contempo delicata che affronta temi tabu, pensata per un pubblico adulto e capace di farsi apprezzare anche dai più giovani. Ci colpiscono in particolare i suoi occhi, vividi e penetranti, acquistati da un restauratore di bambole a Torino, oltre alla tecnica a manipolazione diretta che rende le movenze del personaggio ancora più realistiche, in perfetta simbiosi con la sua animatrice.

L’idea di questo personaggio così complesso e, paradossalmente, più vero di molta altra gente è nata da sé… è stato il primo pupazzo (adesso ne ho tanti) fatto esclusivamente all’uncinetto mentre ero in viaggio; dopo ho realizzato che GinoDramma vuol dire anche ‘dramma della donna’. Gino mi è venuto così, triste. È stato un processo molto lungo che si è evoluto nel tempo… Come artista questa è ufficialmente la mia prima volta a Veroli, anche se in passato sono già venuta per i Fasti.

Toscana ma torinese di adozione, l’attrice e burattinaia Carolina Khoury ha all’attivo numerose esibizioni che vanno oltre all’Europa, dal nord Africa al sud America. Dal 2006 collabora col Teatro della Caduta di Torino, dove è tra gli interpreti del dottor Froidoni, uno strampalato psicoterapeuta alle prese con i deliri onirici dei suoi pazienti, una chiara allusione a Freud e alle psicosi dei suoi pazienti moderni.

Se vi capita di fermarvi per un weekend o una sola notte non potete fare a meno di alloggiare presso l’Antico Palazzo Filonardi, situato nel centro di Veroli, in un ex convento del XVII secolo, per ritrovarsi, dopo il risveglio, nella splendida terrazza a fare una colazione ‘semplicemente’ unica.

A chi è stanco di un’estate approssimativa e costantemente insidiata da previsioni meteo infauste che, per la legge di Murphy, si concentrano nell’unico weekend di ferie disponibile il consiglio è di abbandonare le ‘sicure’ strade della capitate per lasciarsi trasportare nel cuore della Ciociaria, fra i vicoli di Veroli che pullulano di artisti e spensieratezza.

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