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Cinespresso | April 26, 2024

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Il dramma di Manto acuìfero

Il dramma di Manto acuìfero
Lorenzo Colapietro

Review Overview

Cast
6
Regia
5
Script
5

Rating

Il nuovo dramma di Michael Rowe nonostante le buone intenzioni e alcuni accorgimenti stilistici non decolla. Un film noioso e pesante che si salva solo per il formidabile trio di attori.

Anno: 2013 Durata: 85′ Genere: Drammatico Nazionalità: Messico Produzione: Canana, Mundial Regia: Michale Rowe Uscita: Unknown

Al Festival del Film di Roma il dramma della solitudine con gli occhi di una bambina di otto anni

Dopo la separazione dei suoi genitori Caro, otto anni, va a vivere con sua madre e il suo padrigno Felipe in un’enorme casa di campagna dove passa le giornate in giardino e a contatto con gli animali che lo popolano. Pensando di essere stata abbandonata dal padre Caro trova rifugio all’interno del pozzo dove crea un piccolo angolo di felicità lontano da una madre emotivamente cieca e un padre imposto. Sarà la verità sul suo vero padre a cambiare per sempre la vita della piccola.

Diretto da Michael Rowe, Manto acuìfero è un dramma nel vero senso della parola, una di quelle pellicole che non lasciano scampo e che trascinano lo spettatore verso il baratro della solitudine in cui la piccola Caro precipita inesorabilmente. Oltre alla solitudine però arriva anche la noia, nonostante l’intensità cercata, il film annoia e non riesce a decollare tenendo l’attenzione di chi lo guarda lontano dalla pellicola.

Va detto che Rowe fa di tutto per cercare di impreziosire il film e lo fa con accorgimenti stilistici molto ricercati: l’assenza di una colonna sonora, le immagini ad “altezza bambino” e le metafore che raccontano la spirale di desolazione che circonda Caro. Purtroppo però il film non riesce ad avere un punto di attenzione alto, anzi costringe più di una volta a guardare l’orologio e sperare che finisca presto. Unica nota positiva è il cast composto da tre attori: la giovanissima Zaili Sofìa Macìas Galvàn e i bravissimi Tania Arrendono e Arnoldo Picazzo.

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