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Cinespresso | April 26, 2024

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Elysium e l’immigrazione del futuro

Elysium e l’immigrazione del futuro
Ireneo Alessi

Review Overview

Cast
7
Regia
7.5
Script
6.5

Rating

L’autore di District 9 mescola fantascienza e realtà per sfornare un action-movie godibile, incentrato nel sociale, ma che in definitiva si "perde nello spazio".

Anno: 2013 Durata: 109’ Distribuzione: Warner Bros. Pictures Genere: Azione, Fantascienza Nazionalità: Usa Produzione: Sony Pictures Entertainment, TriStar Pictures Regia: Neill Blomkamp

2154. La Terra ha ormai un aspetto malandato e allo stremo; (sovrap)popolata da coloro che non molto diversamente da essa si aggrappano giorno dopo giorno alla vita e la cui unica speranza nel domani consiste nel raggiungere l’Elisyum, un’enorme stazione spaziale situata non molto lontano dal pianeta ed abitata da multimilionari.

I terrestri vivono, o meglio sopravvivono, rassegnati ad un’esistenza degradante e sotto coercizioni continue da parte di un sistema interamente computerizzato controllato dai vertici e gestito in pratica da robot. In questo scenario da favelas incontriamo Max (Matt Damon) un ‘comune mortale’ che sarà protagonista di una vicenda in grado di sovvertire il destino di tutti gli abitanti del mondo.

Nella mitologia classica i Campi Elisi erano un luogo deputato agli uomini più fortunati il cui destino in vita si era incrociato con il favore degli dei; immense distese fiorite dove vivere perennemente sereni. Ma nell’ottica del regista sudafricano Neill Blomkamp è il denaro a rappresentare la fonte primaria alla base della beatitudine dell’uomo, un concetto ribadito ampiamente dalla qualità della vita dell’Elisyum: clima ideale, cure mediche avanzate e comfort di ogni tipo, sono solo alcuni dei privilegi offerti a bordo di questo Eden spaziale. Ai meno fortunati non rimane che arrangiarsi nella sconfinata baraccopoli che è ormai diventata la Terra. Ogni tentativo di raggiungere clandestinamente l’Elysium sarà stroncato dalle forze armate dell’inflessibile segretario di stato Delacourt (Jodie Foster).

Dopo un passato poco esemplare, Max ha trovato lavoro come operaio presso la fabbrica di robot. Esposto a una dose massiccia di radiazioni, durante un incidente, gli rimangono solo cinque giorni da vivere. Con la vita appesa a un filo, la sua unica speranza è raggiungere Elysium. Intenzionato a giocarsi l’ultima carta Max, con l’aiuto del trafficante Spider (Wagner Moura), sfiderà la sorte affrontando il sadico agente Kruger (Sharlto Copley), ma a pagarne il prezzo sarà Frey (Alice Braga), sua amica d’infanzia alle prese con una figlia bisognosa di cure.

Il film dalle tematiche a sfondo sociale, ruota attorno ai due alfieri Damon-Copley. Quest’ultimo, in particolare, rivisto di recente in Open Grave, torna per la seconda volta su un set di Blomkamp rendendosi protagonista di un interessante prova di forza dopo il ruolo di eroe positivo in District 9. Riprendendo i paradossi tipicamente ‘umani’ affrontati nel precedente titolo, il regista inasprisce la mancanza di solidarietà tra l’alta società e i meno abbienti narrando un futuro per certi versi non molto lontano dalla realtà.

Tra combattimenti da manuale, armamenti futuristici (impressionanti le sequenze con i proiettili a grappolo) e scorci di ordinaria follia la distopia cinematografica di Neil Blomkamp offre sprazzi d’ingegno insieme ad eccellenti effetti speciali, pur tuttavia scorre senza raggiungere elevati picchi di coinvolgimento. L’abbondanza di movimento nella seconda parte va a scapito di quest’avventura fantascientifica densa di allegorie politico-sociali tanto care al regista. Nulla può Matt Damon che in quasi due ore di pellicola non brilla particolarmente. Le scene più riuscite di Elysium sono quelle che ricordano un dramma che si consuma da anni a largo delle nostre coste e che ci riguarda più da vicino come i barconi di Lampedusa.

 

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