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Cinespresso | April 25, 2024

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Riddick e il pianeta senza nome

Riddick e il pianeta senza nome
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
6
Regia
6.5
Script
7

Rating

Discreto film di genere, anche se non un capolavoro. Coinvolge e sorprende con le sue varietà di alieni e tipi di morte come dovrebbe fare, ed è in grado di separare degnamente una giornata stancante da una pizza con gli amici.

Anno: 2013 Durata: 119′ Distribuzione: Notorius Pictures, Universal Genere: Fantascienza, azione Nazionalità: Usa Produzione: Media Rights Capital, Radar Pictures, One Race Film Regia: David Twhoy

Torna per il terzo capitolo l’antieroe più ricercato, più letale e più solitario delle galassie.

Dopo la sbornia di potere sul pianeta dei Necromonger, Riddick (Vin Diesel) il temibile assassino divenuto sovrano convince Vaako (Karl Urban) a condurlo sul suo pianeta d’origine: Furya. La destinazione sarà invece un mondo desertico dove Riddick rimarrà dopo l’attentato subito dai Necromonger. Solo e gravemente ferito dovrà tornare a sviluppare le sue capacità di killer per difendersi da una fauna aliena di anguille che nuotano in acqua tossica, iene grosse come alani e enormi rettili bipedi con code velenose che popolano le acque potabili.

“Ci sono i giorni no. E poi ci sono i giorni no che rimangono nella storia. Questo era uno di quelli”.

È la voce fuoricampo del suo doppiatore ufficiale Massimo Corvo a descrivere gli stati d’animo e le prossime mosse del guerriero spaziale senza patria. Riddick è un misto di machismo e ironia su un pianeta sconosciuto quanto pericoloso per il quale sono state scelte location nel Deserto Bianco di Farafra, in Egitto. La richiesta di aiuto inviata autoscansionandosi da una stazione per cacciatori di taglie attira due squadre pronte a tutto per accaparrarsi la testa del furyano. Ma se già da solo è un osso duro, insieme alla sua nuova compagna, una iena gigante addomesticata dallo spartano eroe durante il suo training d’ambientamento tra rocce, veleno autoiniettato come antidoto a sé stesso e le acuminate spire dei mostri locali, l’affare Riddick sarà un bel problema da risolvere. Soprattutto se una delle due squadre sarà capeggiata da un nervoso e instabile Jordi Mollà, che come premio per aver sollevato la prestazione del cast prende pugni dalla tosta e avvenente Dahl (Katee Sackhoff).

Tra anguille scuoiate, orge con valchirie Necromonger, combattimenti al buio, armi assortite, simil-Harley Davidson volanti e proiezioni di mappe tridimensionali, spicca la presenza nel cast del “piccolo” wrestler Dave Bautista, che avrà scambi abbastanza divertenti con Mollà.

Il terzo capitolo della fortunata saga di fanta-violenza condita dai bicipiti di Diesel è un uno contro tutti senza tregua. Il protagonista muscolare, furbo e distruttivo più che mai è circondato da un discreto assetto di effetti speciali. C’è invece un ottimo make-up, e non parliamo proprio di rimmel – infatti tra ferite e fratture scomposte di ogni genere ce n’è davvero per tutti i gusti degli appassionati – e soprattutto dall’ottima prova ai costumi di Simonetta Mariano, designer italiana molto attiva a Hollywood.

In fondo al Riddick di David Twhoy c’è anche la ricerca di una morale su un criminale spaziale in fondo saggio. L’autogiustificazione più classica in questi casi. Ciò che in fondo fa rabbrividire i ben pensanti della poltrona cinematografica, quanto estasiare gli aficionados di special FX ed efferatezze visive sempre nuove.

Sarà nelle sale dal 5 settembre. Com’è il film? Se lo si guarda con l’intellettualismo o l’impressionabilità di chi gradisce soltanto un cinema di cuore e di testa, risulterà sicuramente indigesto. Se invece si affronta con un mood più scanzonato e aperto a un cine-bullismo trash molto anni ’80, l’effetto sarà come quello di tornare in uno di quei luna-park di celluloide dove gli eroi erano Stallone e Shwartzenegger. Di sicuro resta un discreto film di genere, anche se non un capolavoro. Coinvolge e sorprende con le sue varietà creature aliene, di paesaggi impossibili e di tipi di morte come dovrebbe fare, ed è sicuramente in grado di separare spensieratamente una giornata stancante da una pizza con gli amici.

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