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Donna e società, tra i temi del “River to River Florence Indian Film Festival”

Donna e società, tra i temi del “River to River Florence Indian Film Festival”
Redazione
  • On 29 novembre 2016
  • http://www.cinespresso.com

Dal 3 all’8 dicembre a Firenze presso il cinema La Compagnia torna il River to River Florence Indian Film Festival. Il “best of” a Milano, dal 3 al 5 febbraio 2017

Il ruolo della donna e i cambiamenti della società indiana tra i temi del 16° River to River Florence Indian Film Festival

Kabir Bedi sarà a Firenze a presentare la prima italiana del suo ultimo film “Mohenjo Daro” di Ashutosh Gowariker e una maratona di episodi della serie televisiva Sandokan di Sergio Sollima.

In programma 25 film tra prime nazionali, europee e mondiali, 10 ospiti e 2 eventi collaterali.

Firenze, 29 novembre – La società indiana vista dalla strada e tra la gente comune, la condizione delle donne – tra desideri e emancipazione, i diritti civili nell’India e la scena contemporanea delle web series: saranno questi i temi centrali della sedicesima edizione del River to River Florence Indian Film Festival, dal 3 all’8 dicembre a Firenze presso il nuovo cinema La Compagnia (Via Cavour, 50r).

Inserito nell’ambito della 50 Giorni di cinema internazionale a Firenze, il festival proporrà 25 film tra prime nazionali, europee e mondiali, alla presenza di 10 ospiti internazionali e 2 eventi collaterali. Completano il programma l’omaggio all’attore Kabir Bedi, che sarà presente al festival per presentare la prima italiana del suo ultimo film Mohenjo Daro del regista Ashutosh Gowariker (domenica 4 dicembre, ore 20.30, alla presenza del regista) e una maratona di episodi della serie televisiva Sandokan che lo ha reso famoso in tutto il mondo (da domenica 4 a giovedì 8 dicembre).

Sabato 3 dicembre, in occasione della serata inaugurale del festival, l’attore riceverà l’onorificenza “Le chiavi della città” dal Sindaco di Firenze Dario Nardella.

Il River to River Florence Indian Film Festival è ideato e diretto da Selvaggia Velo, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana e con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, e realizzato con il contributo di Regione Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano.

Una selezione dei “best of” e i film vincitori dell’edizione 2016 saranno proiettati dal 3 al 5 febbraio 2017 allo Spazio Oberdan di Milano (Viale Vittorio Veneto n.2).

Apertura e chiusura

ll festival affida la sua apertura e la sua chiusura a due commedie campioni di incassi in patria e lo fa grazie alla presenza di due grandi star indiane protagoniste dei due film. Ad inaugurarlo, sabato 3 dicembre, ore 20.30, sarà l’attore Rajat Kapoor che presenterà la prima italiana di Kapoor & Sons di Shakun Batra, dove una riunione di famiglia porterà alla luce vizi e segreti e della prestigiosa e potente famiglia Kapoor, tra risate e colpi di scena. L’attore presenterà il film e incontrerà il pubblico in sala alla fine del film. Sarà invece l’attrice bollywodiana Radhika Apte la madrina della cerimonia di chiusura del festival (giovedì 8 dicembre, ore 20.30), a presentare la prima europea del film al femminile Parched, di Leena Yadav, ambientato nel coloratissimo e affascinante Rajasthan, sulle vicende di quattro giovani donne, vittime di una società maschilista, alla ricerca della propria identità.

Omaggio a Kabir Bedi

Kabir Bedi sarà l’ospite d’onore del 16° River to River Florence Indian Film Festival, che lo omaggerà con la prima italiana del kolossal Mohenjo Daro del registaAshutosh Gowariker (domenica 4 dicembre, alla presenza anche del regista), storia di amore e vendetta ambientata nella preistoria indiana dove Bedi interpreta il ruolo del Re e con una maratona della serie televisiva Sandokan che lo ha reso famoso in tutto il mondo (da domenica 4 a giovedì 8 dicembre). Attore pluripremiato e con oltre 60 pellicole all’attivo (tra cui Khoon Bhari Maang di Rakesh Roshan con la diva Rekha) e altrettante collaborazioni televisive nelle più popolari serie tv (tra le molte  ricordiamo La signora in giallo, Magnum P.I, Beautiful, General Hospital fino ad arrivare alla serie Rai Un medico in famiglia, accanto a Lino Banfi) Kabir Bedi è stato il primo attore indiano che da Bollywood si è poi affermato a Hollywood diventando così una star conosciuta a livello internazionale. In oltre quarant’anni di carriera, Bedi ha collaborato con registi internazionali del calibro di John Glen nel film Octopussy – Operazione Piovra (dove interpreta l’antagonista di Roger Moore), di Richard Fleisher in Ashanti (dove Bedi è protagonista a fianco di Michael Caine), e di Marco Ponti nel film vincitore del premio David di Donatello A/RAndata+Ritorno. Ma è grazie alla sua collaborazione con il regista Sergio Sollima, che lo ha diretto nel ciclo salgariano Sandokan e nel film Il Corsaro Nero, che Bedi deve la sua consacrazione al grande pubblico già dalla fine degli anni ‘70.

Sabato 3 dicembre, in occasione della serata inaugurale del festival, l’attore riceverà l’onorificenza “Le chiavi della città” dal Sindaco di Firenze Dario Nardella.

Focus: La donna in India

Al centro di questa edizione la donna, fil rouge delle varie sezioni del festival con proiezioni ad hoc come i documentari In her words – a journey of indian women di Annie Zaidi (8 dicembre, ore 11.00), che ripercorre il ruolo della figura femminile nella cultura indiana attraverso le voci di attiviste, ricercatrici e antropologhe indiane, Little India Big Business di Bal Brach (6 dicembre, ore 16.30) sul business dei matrimoni indiani in Canada e Desiring the city di Oindrila Duttagupta (5 dicembre, ore 18.00) che affronta il tema di cosa le donne a Mumbai desiderino nella vita, nato da una riflessione su come questo non venga mai richiesto. Dalle testimonianze di abitanti di varie età, lavori e estrazioni sociali, fluisce un racconto corale, che evidenzia paralleli e similitudini a tutte le latitudini. Tra i film in concorso, lunedì 5 dicembre (ore 20.30), sarà proiettato il romantico Jugni – Firefly di Shefali Bhushan, film sui sogni e le aspirazioni della giovane musicista Vibhavari alle prese con il suo primo incarico importante in un paesino del Punjab. A chiudere il festival Parched, della regista Leena Yadav, ambientato nel coloratissimo e affascinante Rajasthan, sulle vicende di quattro giovani donne, vittime di una società maschilista, alla ricerca della propria identità. Il film sarà presentato da una delle protagoniste, l’attrice bollywodiana Radhika Apte, in occasione della serata di chiusura (giovedì 8 dicembre alle ore 20.30). Ma i diritti delle donne e la libertà di scelta sono anche al centro di Leeches, il corto di Payal Sethi sui matrimoni combinati. Quale evento collaterale, giovedì 8 dicembre, dopo il documentario In her words – a journey of indian women si terrà l’incontro L’India è donna? Cliché culturali e mutamenti dei ruoli femminili tra cinema e teatro (ore 11.50)moderato da Marco Restelli, indologo dell’Università degli Studi di Milano e Fabrizia Baldissera, professore associato di Lingua e Letteratura Sanscrita e Tradizioni culturali dell’India dell’Università degli Studi di Firenze.

Lungometraggi

Il festival presenta cinque lungometraggi in concorso. Ad inaugurare la sezione, domenica 4 dicembre, The Last Smile di Shankey Srinivasan (ore 17.30) ispirato a fatti realmente accaduti raccontati nel libro omonimo, il film segue le vicende di un padre in cerca di giustizia per l’improvvisa morte del figlio, l’uomo deciderà di dare inizio ad una lotta contro una potente azienda farmaceutica ritenuta responsabile. Sarà presente il vero protagonista della vicenda e autore del libro Jeevan Zutshi. Lunedì 5 dicembre la commedia romantica Jugni – Firefly della regista Shefali Bhushan (ore 20.30) inaugura il focus sulla donna, raccontando i sogni e le aspirazioni della giovane musicista Vibhavari alle prese con il suo primo incarico importante in un paesino del Punjab.

Martedì 6 dicembre il festival presenta Budhia Singh, born to run di Soumendra Padhi (ore 20.30, alla presenza del regista) il biopic sul primo bambino maratoneta della storia, il piccolo Budhia Singh nato nel 2002, che all’età di 4 anni aveva già partecipato a sessantacinque maratone e il cui talento per la corsa viene scoperto per puro caso dopo averlo obbligato a correre per punizione. Mercoledì 7 (ore 20.30, alla presenza della regista) sarà proiettato il film in concorso Waiting di Anu Menon, sul delicato tema dell’eutanasia e il diritto alla vita raccontato attraverso le vicende di una coppia di sconosciuti legati da un destino simile: ognuno dei due ha un proprio caro in coma. Chiude la selezione il poetico Rangaa Patangaa del regista Prasad Namjoshi (giovedì 8, alle ore 17.00), ambientato nell’India rurale, racconta la storia del contadinoJumman che perde i suoi torelli Rangaa e Patangaa che considerava come parte della propria famiglia. L’uomo, disperato, farà di tutto per ritrovare i due animali fino a coinvolgere i giornalisti locali.

Documentari

Il festival presenta quattro documentari in concorso. Si parte domenica 4 dicembre (ore 14.30) con Bade Tv Wala di Avadhoot Khanolkar, suggestivo viaggio tra le sale cinematografiche di storici cinema indiani raccontati dal proiezionista Maru. Lunedì 5 (ore 18.00) Desiring the City di Oindrila Duttagupta sul tema del desiderio, inaugura il ciclo sulle donne che prosegue anche martedì 6 dicembre (ore 16.30) con il documentario Little India Big Business di Bal Brach, colorato spaccato sul business che sta dietro ai matrimoni indiani in Canada tra lusso sfrenato e stravaganze. Mercoledì 7 (ore 17.30) il festival presenta invece il documentario sulla “mafia del sonno” Cities of Sleep di Shaunak Sen, sulle vite di Shakeel e Ranjeet, due senzatetto messi duramente alla prova dalle pressioni della mafia e i monsoni, che trasformano quella del sonno in una questione di vita o di morte.

Mentre giovedì 8 (ore 11.00) si parlerà del ruolo della figura femminile nella cultura indiana attraverso le voci di attiviste, ricercatrici e antropologhe indiane nel documentario In her words – a journey of indian women della regista Annie Zaidi.

Cortometraggi

Le proiezioni dei cortometraggi in concorso al festival, tra prime europee e italiane, si concentreranno in due giornate. ll 5 dicembre, a partire dalle ore 18.30, in programma la selezione di cortometraggi su storie enigmatiche, tra immagini oniriche e di misteroThe Day He Sleeps di Anurag Verma e Ishan Sharma, La lune folle di Meneka Das, Yellow Tin Can Telephone di Arunima Sharma e Silence Radio di Kartik Singh. Per l’occasione incontreranno il pubblico la regista Meneka Das e e il regista Kartik Singh e gli autori delle musiche di La lune folle Andrew Mackay e di Silence Radio Denise Volte. Mercoledì  7, a partire dalle ore 19.00, in programma una selezione di corti che affronta il tema della coppia e delle relazioniLeeches di Payal Sethi, Valery’s Suitcase di Arshad Khan, Bhasha, di Neshu Saluja e Chaukat-Frame di Umesh Mohan Bagade.

L’India delle web series

Tra le novità di quest’anno il River to River si apre alla scena contemporanea delle Web series con una selezione di puntate di Permanent Roommates, tragicomica serie web indiana tra le più viste al mondo, con oltre cinquanta milioni di visualizzazioni, sulla vita di un’inusuale coppia di fidanzati che, dopo tre anni di relazione a distanza tra l’India e l’America, optano per una non facile convivenza a Mumbai. Per l’occasione, domenica 4 dicembre, ore 11.00, si terrà l’incontro Il fenomeno delle web series ci racconta l’India di oggi, conversazione mattutina con le giornaliste Teresa Nannucci e Eleonora Degrassi sui nuovi modi di diversificazione e distribuzione messe in atto dai colossi del cinema indiano e da Netflix, in un confronto tra India e Italia.

Eventi collaterali: Mostre

La sedicesima edizione del River to River Florence Indian Film Festival presenta la mostra fotografica Concrete Flowers di Francesca Manolino, che racconta l’India degli ossimori: a Ghazipur, la periferia di Delhi, dove, tra i palazzoni di cemento, trova posto la poesia di un enorme mercato dei fiori, in cui si scoprono uomini burberi, dal sorriso severo, aprirsi a una luce tenera e diversa mentre stringono tra le mani bouquet colorati, e, poco lontano, a Bhuapur Village, donne invisibili che abitano grattaceli e che si spostano in corridoi tutti uguali. Concrete Flowers si inaugurerà sabato 3 dicembre presso la Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r, Firenze) e sarà possibile visitarla fino al 31 gennaio, a ingresso libero, dal lunedì al sabato con orario 15-19, o su appuntamento, ai contatti 055 481106 e exhibitions@studiomarangoni.it.

La galleria sarà chiusa per vacanze natalizie dal 22 dicembre 2016 al 10 gennaio 2017 compresi.

Corso di cucina e degustazione

Lunedì 5 e martedì 6 dicembre il festival presenta A taste of india, il corso di cucina indiana tenuto dalla chef Angela Alessi presso la scuola di cucina di Cescot Firenze (Piazza Pier Vettori 8/10). Dalle 18.00 alle 22.00, i partecipanti impareranno a preparare piatti tipici quali riso basmati al curry di limone, kofta di verdure, chutney di pomodoro, pasticcini di ceci al cardamomo e nocciola lassì. Alla fine della lezione i partecipanti degusteranno i piatti cucinati. La quota di partecipazione è di 25€. Per maggiori informazioni e iscrizioni scrivere a g.beni@cescot.fi.it, oppure chiamare il numero 055 2705306.

Premio

Il pubblico decreterà poi il miglior film, tra le varie sezioni del festival (lungometraggi, documentari e cortometraggi) che si aggiudicherà il River to River Audience Award. Saranno annunciati in occasione della cerimonia di chiusura del festival, giovedì 8 dicembre alle ore 20.30presso il cinema La Compagnia.

Tutti i film saranno proiettati in lingua originale sottotitolati in italiano e in inglese.

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