La retrospettiva su Cesare Tacchi con “sottofondo” Bobo Rondelli
Al Palazzo delle Esposizioni, fino al 6 maggio 2018, sarà possibile visitare la Mostra a cura di Daniela Lancioni e Ilaria Bernardi e promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, “Cesare Tacchi. Una Retrospettiva”
A poco più di tre anni dalla sua scomparsa, la città di Roma rende omaggio all’artista attraverso il racconto delle sue opere (1940-2014) ripercorrendo, al contempo, le tensioni intellettuali di oltre mezzo secolo.
Centinaia di opere cronologicamente ordinate prendono spazio nelle sale a mostrare la serie degli smalti su tela, nei quali la “realtà della immagine” è resa attraverso una serie di dettagli di macchine da corsa o auto del servizio pubblico romano o ancora, le tappezzerie, le note superfici estroflesse e imbottite nelle quali l’artista ha trasposto un’umanità fatta soprattutto di conoscenze amicali, di coppie felici, seduta in poltrona, sdraiata sui letti o sui prati, ma anche le immagini prelevate dalla storia dell’arte.
Il noto ed estremo gesto della “Cancellazione d’artista” compiuto da Tacchi durante la rassegna “Teatro delle mostre” a La Tartaruga di Roma, nel maggio del 1968, è testimoniato da un “reperto” che viene riproposto in questa occasione per la prima volta e, proseguendo, è possibile osservare il lavoro fotografico realizzato da Elisabetta Catalano “Painting”, nel quale l’artista propone l’azione inversa alla Cancellazione.
Affascinanti e ironiche, le sculture del 1967, oggetto-quadri li definisce l’artista, i quali, però, impediscono ogni possibilità di uso pratico, come la “Poltrona inutile” o la grande “Cornice senza quadro” de La Galleria Nazionale. Nell’ultima sala, la scultura di bronzo e i grandi dipinti realizzati dagli anni Ottanta sono espressione felice di un nuovo linguaggio e di un artista che, parafrasando i titoli dei suoi quadri, da “Sécrétaire della pittura” e “Uccel di bosco” si trasforma, rinnovandosi, in Spirito dell’arte.
L’evento è collegato alla rassegna “VINILE LIVE”: i più innovativi musicisti della scena contemporanea reinterpretano dal vivo i loro dischi del cuore, così, al centro delle sale espositive, venerdì 23 marzo si è esibito l’artista livornese Bobo Rondelli interpretando Piero Ciampi, con “IO E TE ABBIAMO PERSO LA BUSSOLA, 1973″.
Rondelli, in pantaloni e camicia scura, appena appare in scena, pare serio e rispettoso del posto in cui si trova ma, via via, prende confidenza con il pubblico e, intonando egregiamente “Fino all’ulimo minuto”, “Livorno”, “Non so più niente”, “Adius” e tante altre riesce, come al solito, a creare un’atmosfera allegra e al contempo sacra come in pochi sanno fare.
Nell’edificio neoclassico di via Nazionale ricordiamo “HUMAN+. IL FUTURO DELLA NOSTRA SPECIE”, la mostra che esplora i potenziali percorsi futuri dell’umanità considerando le implicazioni tecnologiche e, per il terzo anno consecutivo “LA MELA DI MAGRITTE”, un libro e una mostra-laboratorio dedicati a un grande nome dell’arte. Infine, per la rassegna “VINILE LIVE”, prossimo appuntamento 30 marzo 2018, 21:00, Ilaria Graziano & Francesco Forni interpretano Lucio Dalla – Com’è profondo il mare, 1977.
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