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Cinespresso | April 25, 2024

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Sister Act e le suore cantanti

Sister Act e le suore cantanti
Andrea Di Cosmo

Review Overview

Interpretazione
8
Regia
7
Drammaturgia
8

Buono

Storia valorizzata dalle potenti canzoni di Alan Menken e divertenti dialoghi ben interpretati da questo cast italiano. L'allestimento è completato da sapienti luci e sgargianti costumi in uno spettacolo trascinante, allegro ed emozionante.

Torna al Teatro Brancaccio la fortunata versione musical del film cult

Il film cult del 1992 che consacrò Whoopi Goldberg nel ruolo di Deloris, tra i suoi più iconici, rivive, al Teatro Brancaccio nel musical che si arricchisce delle canzoni di Alan Menken, autore di opere ormai leggendarie come le canzoni di molti film Disney quali “La Bella e la Bestia”, “La Sirenetta”, “Aladdin” e altri show tra cui “La Piccola Bottega degli Orrori” e “Newsies”.

Sister Act ha vinto due premi agli Italian Musical Awards 2016, come Miglior Regia a Saverio Marconi, la Miglior Attrice non protagonista, Francesca Taverni nel ruolo della Madre Superiora e il Premio Persefone 2016 alla protagonista spagnola Belia Martin.

I venticinque brani musicali scritti dal premio Oscar Alan Menken celebrano ancora il suo eclettismo musicale orientato alle atmosfere delle opere che tocca che qui spaziano dal soul, funky e disco anni settanta, alle ballate pop in puro stile Broadway, in cui si innestano cori Gospel e armonie polifoniche. Testi e liriche sono tradotti con abilità da Franco Travaglio.

Deloris Van Cartier è una cantante la cui carriera non decolla. Lei assiste a un omicidio da parte del suo fidanzato Curtis, un malavitoso che la polizia cerca di incastrare da tempo. La cantante è interpretata da Belia Martin con una potenza nel cantato e un istrionismo nel recitato dal divertimento contagioso, soprattutto quando l’appariscente soubrette cerca di mimetizzarsi nel convento dove deve nascondersi nei panni di Suor Maria Claretta. Notevoli, tra le varie interpretazioni, quelle di “Fammi volare” (Take me to Heaven) e “Sister Act”.

Contraltare ideale e quasi “antagonista” è la Madre Superiora, interpretata dalla brava Maria Ferry, che cerca di moderarla e convertirla alla regola del Convento come intona in “Here Within these Walls” e soprattutto la preghiera, quasi esilarante di “Che santi pregherò” (Haven’t Got a Prayer).

La potenza musicale e scenica dello spettacolo è soprattutto nel gruppo delle suore che hanno vari momenti in cui il livello dello spettacolo si alza, tra cui la scena in cui imparano a cantare, in “Apri il cuore” (Raise your voice), e poi “Bless our show”. Momenti che vedono anche il trionfo di luci e costumi sgargianti che enfatizzano il tratto quasi sacrilego ma trascinante dei loro concerti durante la Messa.

Da notare Suor Maria Roberta, interpretata da Suor Cristina, la vera suora vincitrice di The Voice of Italy, la timida novizia, sommessa anche nel canto che esplode nella voglia di vivere e affermarsi nell’assolo “The Life I Never Led”.

La partitura musicale e la regia di Saverio Marconi danno ancora sorprese anche nei personaggi meno probabili come il gangester Curtis, con la poderosa voce di Felice Casciano, e soprattutto i suoi aiutanti, interpretati da Silvano Torrieri, Vincenzo Leone, Tiziano Caputo, protagonisti di armonie che ricordano inaspettatamente i Bee Jees. Molto interessante anche il ruolo del Commissario Eddie interpretato dalla bella voce dell’esordiente Marco Trespioli. Simpatica interpretazione di Pino Strabioli nei panni di Monsignor O’Hara, estasiato dalla musica del coro delle suore.

Dialoghi e battute incalzanti completano lo spettacolo con una storia molto amata  è valorizzata in un’esperienza travolgente, con scene e costumi ma soprattutto canzoni di livello sostenute dalla bravura degli interpreti.

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