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Cinespresso | April 19, 2024

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Ouija: Le origini del male

Ireneo Alessi

Review Overview

Cast
6
Regia
6.5
Script
6

Rating

Ouija è il classico thriller soprannaturale, molto in voga negli States, con incipit lento e cadenzato che conduce via via al cuore della storia, qui tutta al femminile. Non brilla di certo per originalità, registro o altro, ma ha un buon ritmo che manterrà la giusta tensione di chi è alla ricerca di un titolo da vedere sotto Halloween.

Anno: 2016 Distribuzione: Universal Pictures Durata: 99′ Genere: Thriller, Sovrannaturale Nazionalità: Usa Produzione: Allspark Pictures, Blumhouse Productions, Hasbro, Platinum Dunes Regia: Mike Flanagan Uscita: 27 Ottobre 2016

La Universal porta in sala il nuovo capitolo di Ouija, uno dei film di grande successo del 2014

Sono trascorsi circa due anni dal primo Ouija, titolo dal target giovanile e dalle bigie qualità ma che si è rivelato alquanto redditizio al box office statunitense. L’attuale “Ouija, l’origine del male”, ne ripercorre le strade nonché il successo, secondo le ultime classifiche, implementandone la cura e optando per un balzo temporale negli anni Settanta. Tra i produttori annovera nuovamente Michael Bay, sovente garanzia di un ottimo intrattenimento (Non aprite quella porta, La notte del Giudizio, Tartarughe Ninja), ma attenzione, i gusti americani sono un po’ diversi da quelli del Bel Paese…

La pellicola rimarca quel flebile confine tra gioco e realtà invitando ancora una volta gli spettatori a ricostituire il cerchio con i nuovi player di questa inquietante partita. A cimentarsi con la materia è stavolta Mike Flanagan, quello di Oculus – Il riflesso del male, coadiuvato nella sceneggiatura da Jeff Howard. Nel cast troviamo anche volti collaudati del piccolo e grande schermo come Henry Thomas, Doug Jones e Sam Anderson.

Siamo nel ‘67 a L.A., in California, dove Alice, una vedova con ancora un certo appeal, porta avanti tra numerose difficoltà un’attività nel campo del paranormale insieme alle due figlie, Pualina (la Annalise Basso vista in Oculus) e la piccola Doris (Lulu Wilson). Quello di Ouija è il classico incipit lento e cadenzato che conduce docilmente nella casa delle protagoniste. Un dramma quasi tutto al femminile che nonostante il nome reiterato e pretenzioso si fa strada tra scene ben composte nei tormenti scolastici delle giovani protagoniste, in un’attività dalla clientela sempre più scarsa e nel rischio continuo di pignoramento della proprietà che incombe come una spada di Damocle. Per migliorare il loro ingannevole show, la donna, interpretata da Elizabeth Reaser (The Twilight Saga), decide di acquistare uno di quei giochi da tavolo che simulano le sedute spiritiche, ma inconsapevolmente catalizza l’attenzione di un’oscura entità. Quando l’ospite s’impossesserà della figlia più giovane, la famiglia, non più sola, sarà costretta a misurarsi con il fosco passato che risiede nel cuore di quella casa.

Per chi non lo sapesse, la tavola ouija (nota anche come scatola weegee, in inglese) è un piccolo strumento usato per le comunicazioni medianiche, ideato nella metà del XIX secolo e diffusosi in seguito nella metà del XX.

Parlando di case infestate non possiamo che andare con la mente alla gente del Centro Italia e alle loro case nuovamente ‘infestate’ da un terremoto che continua a giocare con le nostre vite.

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