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Cinespresso | April 23, 2024

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Annie. La Felicità a New York

Annie. La Felicità a New York
Andrea Di Cosmo

Review Overview

Cast
7
Regia
7
Script
6.5

Buono

Riadattamento di un classico del musical rivestito con tematiche attuali e suoni più vicini ai giovani di oggi. Operazione accattivante anche se musicalmente si perde qualcosa. Interessanti i sotto testi nuovi inseriti e l'interpretazione di Cameron Diaz.

Anno: 2014 Durata: 118′ Distribuzione: Warner Bros Italia Genere: Commedia, Drammatico, Musical Nazionalità: Usa Produzione: Marcy Media, Overbrook Entertainment, Sony Pictures Entertainment, Village Roadshow Pictures Regia: Will Gluck Uscita: 1 Luglio 2015

Un classico del musical riadattato con temi e suoni contemporanei. Con Jamie Foxx, Cameron Diaz, Quvenzhané Wallis

Il film di Will Gluck è un riadattamento in chiave contemporanea del musical teatrale del 1977: “Annie”  di Thomas Meehan, con le musiche di Charles Strouse e i testi di Martin Charnin, basato sulla striscia a fumetti “Little Orphan Annie” di Harold Gray, e già portato al cinema altre volte fino  al 1982, da John Huston.

La piccola Annie, interpretata da Quvenzhané Wallis, è di un contagioso ottimismo, nonostante sia alla ricerca dei suoi genitori e sia stata affidata alla casa famiglia di Miss Hannigan, interpretata da Cameron Diaz, finché il suo destino non si scontra con il candidato a sindaco di New York, il milionario Will Stacks, interpretato da Jamie Foxx, che per una serie di occasioni decide di prenderla in affidamento.

Si sceglie di attualizzare la vicenda, riprendendola dagli anni Trenta del classico, e di avere la bambina protagonista e il milionario interpretati da due afroamericani, in una New York di oggi. Riuscita Cameron Diaz tutrice della casa famiglia, nel ruolo di cantante “fallita” sempre sotto effetto di qualcosa e alla ricerca di riscatto, anche offrendosi a tutto tondo, se serve.

La colonna sonora si basa sul musical ma nel riadattamento di Greg Kurstin con Sia dove alcune canzoni mancano ma ce ne sono di aggiunte per l’occasione, quali: “Who Am I?”, “Opportunity” e “The City’s Yours”. Questa scelta può essere vista in vari modi. Il riadattamento con sonorità moderne, più vicine al pop e hip pop, è considerabile un modo per avvicinare il genere alle nuove generazioni le quali, forse stimolate, potranno cercare le versioni originali.

Quindi il peccato relativo di perdere la pienezza di orchestrazioni e profondità di interpretazioni ha una possibilità promozionale interessante. Comunque anche questo film tenta dei compromessi tra il classico e la modernità, dove alcune canzoni sono più modificate di altre. Il tema celebre Tomorrow è in un equilibrato compromesso tra le due anime mentre ci sono altri momenti musicalmente più vicini alla versione originale, anche se stranamente in una canzone nuova: Opportunity, in una scena, metacinematografica, dove Annie canta, all’interno di un evento.

Resta un lavoro interessante, soprattutto pensando che anche questo, come altri, è presentato soprattutto come film per famiglie, e lo è, effettivamente, celando l’importante componente musicale, forse per incontrare meglio un pubblico da recuperare, sul genere.

La sceneggiatura sfrutta con intelligente ironia gli spunti più moderni. Le compagnie telefoniche che spiano la vita della gente, Il successo da web che porta episodi da nulla a creazione di star e sovvertimento anche di elezioni politiche, lo sfruttamento mediatico dei casi umani, un’ironia sulle saghe cinematografiche amate dagli adolescenti e anche l’ossessione per il lavoro che porta all’assenza di vita sociale. Su questo troneggia comunque l’emozione della speranza che la vita possa cambiare anche per i meno fortunati. Una piacevole fiaba che aiuta a stare meglio.

Il rapporto tra ricchi e poveri, poteri più o meno occulti e vita ordinaria si colora, in tutti i sensi, di nuovi stimoli, rivelando l’attualità di questa storia e l’importanza del musical che, nonostante o grazie a periodiche rivisitazioni, anche ardite come queste, merita la riscoperta dei più giovani.

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