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Cinespresso | March 28, 2024

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Colazioni nel Mondo

Colazioni nel Mondo
Andrea Di Cosmo

“Sfida” tra dolce e salato per gusto e salute a tavola

L’AIDEPI (Associazione delle industrie del dolce e della pasta) ha invitato ospiti curiosi al media briefing: Colazioni nel Mondo, a Roma, martedì 21 aprile, presso lo spazio Fandango Incontro in Via dei Prefetti. Una conversazione che parte come un confronto tra modelli di colazione, in particolare il modello italiano e quello anglosassone. Un incontro che vede anche i risultati di un’indagine dal titolo: “Colazione: dolce o salata?” realizzata dall’Osservatorio DOXA/AIDEPI “Io comincio bene”.

Si scoprono così i gusti degli italiani al risveglio, evidenziando profilo, abitudini e alimenti preferiti col supporto di esperti quali: la Dottoressa Valeria del Balzo, biologa nutrizionista dell’Università “La Sapienza” di Roma e il Professor Marino Niola, storico e antropologo alimentare dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.

Mentre agli ospiti vengono servite alcune tipologie di colazioni, dolci o salate, maggiormente presenti sulle tavole degli italiani, la conversazione va dal presente alla Storia di alcuni cibi e di alcune abitudini.

Sembra, infatti, che l’abitudine della colazione derivi dalla regola dei monaci di mangiare insieme. Oggi il caffè sembra essere il denominatore comune anche di chi salta una colazione più consistente e comunque l’abitudine italiana ad assumere zuccheri al mattino corrisponde alla fisiologia umana predisposta a bruciare zuccheri e alla necessità di alimentare velocemente il cervello. Interessante scoprire che la colazione dolce è una conquista più recente, dopo tempi in cui zucchero e dolciumi erano costosi se non d’importazione coloniale. Molti alimenti, infatti, come il caffè o il cacao non sarebbero mai giunti in Europa senza la scoperta dell’America e l’introduzione degli zuccheri, come il miele, deriva dall’importazione araba, presso l’Europa meridionale.

Questo pasto ha anche una funzione sociale e psicologica importante, oltre a fornire un apporto nutrizionale, perché è uno degli ultimi momenti di condivisione in una società frenetica. Inoltre è piacevole svelare un presunto “tabù”: cioè il cibo sano “può” anche essere buono e non deve avere necessariamente un sapore poco gradevole perché mangiare è soprattutto un piacere, così le diete non devono essere una sofferenza ma una buona abitudine.

Pur nel rispetto di tutte le culture non manca occasione, all’ interno dell’incontro, di ricordare che la Dieta Mediterranea è patrimonio dell’Unesco dal 2010. Infine una riflessione sui movimenti salutistici, biologici e scelte alimentari alternative. A detta della dottoressa del Balzo, il latte resta l’alimento col calcio più biodisponibile ed è difficile eliminarlo, insieme ai suoi derivati, per mantenere un apporto nutriente completo, così come l’essere umano nasce onnivoro. Sulla salute a tavola quindi sembra comune la riflessione che l’alimentazione deve essere sana ma piacevole e che non bisogni vivere di privazioni ma di benessere.

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