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Cinespresso | April 18, 2024

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“Peli” in scena al Teatro Argot Studio

“Peli” in scena al Teatro Argot Studio
Miriam Larocca

Review Overview

Interpretazione
7
Regia
6.5
Drammaturgia
7

Rating

Inizialmente allestito e prodotto nell'ambito de "La Provincia in Scena - Nuove Drammaturgie in Scena", torna sul palco lo spettacolo scritto da Carlotta Corradi per la regia di Veronica Cruciani con Alex Cendron e Alessandro Riceci. Un'ulteriore occasione per osservare un buon esempio di produzione autoriale del nostro tempo.

Al Teatro Argot Studio “Peli” in scena fino al 22 febbraio il confronto tra due amiche senza peli sulla lingua…

Come ogni giovedì Melania e Rossella, amiche dai tempi del liceo, si riuniscono a casa della prima per giocare a burraco, questa volta però, mancano le altre due solite compagne: la circostanza renderà favorevole un reale confronto fra le due. Perle al collo per una, occhiali tenuti da un’elegante catenella per l’altra e fasciate entrambe in tailleur cromaticamente accostati, uno blu, l’altro rosa, le due donne si dimostrano pronte per l’ennesima rituale messa in scena.

Le risatine, i gesti garbati per versare una tazza di tè e i vari commenti sull’andamento del gioco, non sono altro che banali tentativi esteriori di riempire un vuoto interiore; si avverte che nell’aria c’è qualcosa di più che le due amiche vorrebbero dirsi da anni.

Non sarà facile arrivare al momento della verità, non sarà facile gettare gli orpelli e mostrarsi completamente nude, una di fronte all’altra, a gridare ognuna il proprio disagio. Quando finalmente si arriverà a questo punto però, sarà catartico, sarà liberatorio e violentemente vero. Forse non è il caso di descrivere cosa accade anche perché, i segreti e le vite di queste due donne non sono particolarmente appassionanti e originali, qui il dato su cui soffermarsi, è l’abilità di tracciare correttamente la narrazione di una storia.

La scelta, inoltre, di far interpretare le due protagoniste a due attori maschili risulta efficace e valida soprattutto all’atto conclusivo, rendendo più chiare alcune battute iniziali: “meglio gli uomini che quando soffrono non ce la fanno a fare finta”.

Nell’affrontare i disagi, infatti, sembra ci sia un contrasto tra il vivere femminile e il vivere maschile, in realtà questo è solo una questione di persone, ecco perché il genere degli attori si mischia con quello dei personaggi senza dover necessariamente chiarire il perché. Si parla di persone deboli e forti al contempo le quali, fintanto che restano celate dietro le loro maschere, non parlano dei loro problemi riuscendo a gridare il proprio dolore solo dopo anni di silenzi e finti perbenismi. Quando si sta male, sembra difficile riuscire a esternarlo persino alle persone che ci accompagnano da anni anzi, forse proprio davanti ai loro occhi appare necessario far finta di stare bene, costruire una realtà più presentabile. Solo se qualcuno riesce a scuoterci veramente liberando la nostra coscienza, si può finalmente far emergere sentimenti reali e autentici, legittimi, come il non voler accettare di essere stati abbandonati o, semplicemente, il puro bisogno di essere abbracciati.

Un plauso particolare va certamente agli interpreti, Alex Cendron e Alessandro Riceci che rendono perfettamente sia i gesti affettati di due amiche borghesi che i colpi assestati di due maschi mentre animalescamente si affrontano, strappandosi quasi i peli di dosso… Persino nel momento degli applausi restano concentrati, riuscendo a schivare una sedia disposta pericolosamente in scena.

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