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Cinespresso | April 25, 2024

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“Mortdecai” un film coi baffi, ma anche no

Lorenzo Colapietro

Review Overview

Cast
5.5
Regia
5
Script
5.5

Rating

David Koepp dirige uno scontato Johnny Deep in Mortdecai, commedia eccessivamente anacronistica e poco divertente ispirata al libro "Don’t point that thing at me" di Kyril Bonfiglioli. Deep ripropone il solito ruolo che ormai lo contraddistingue: un personaggio svampito e insopportabile che non riesce a far divertire. Ennesimo flop per un attore di livello.

Anno: 2015 Distribuzione: Adler Entertainment Durata: 107′ Genere: Commedia Nazionalità: Usa Produzione: Infinitum Nihil, Mad Chance, Lionsgate Regia: David Koepp Uscita: 19 Febbraio 2015

Johnny Depp ci presenta un nuovo personaggio: Charlie Mortdecai in una fiacca commedia americana infarcita di humor inglese e un cast di rispetto

Quando si tratta di arte trafugata nessuno ne sa di più di Charlie Mortdecai, Lord inglese, squattrinato, sbruffone e poco incline alla legalità, della sua particolare dote ne è a conoscenza anche il servizio segreto britannico che ingaggia Mortdecai per recuperare un dipinto scomparso che sembra contenga dei codici segreti per dei conti svizzeri in cui è stato depositato l’oro nazista. Aiutato dal fedele Jock, Charlie inizia una corsa contro il tempo per recuperare il dipinto e fare in modo che non cada in mani sbagliate.

Tratto da una serie di romanzi di Kyril Bonfiglioli, pubblicati nel Regno Unito tra il 1975 al 1986 Mortdecai è un personaggio sostanzialmente interessante che sicuramente negli anni ’70 avrebbe fatto furore, peccato che di anni ne siano passati 40 e la storia non regge il passo, nonostante si sia tentato di svecchiare personaggio e commedia la pellicola non entusiasma e non diverte, al massimo un sorriso ogni tanto. A non aver aiutato il film sicuramente l’idea di trasporre un personaggio tipicamente anni 70 nella nostra epoca, una sorta di bolla temporale nel quale ambientare il film, quindi battute, situazioni e gag hanno un che di anacronistico non adatto all’opera di modernizzazione operata sulla storia. Una regia approssimativa e “pomposa” per un personaggio che non piace e non decolla.

Come se non bastasse la prova attoriale di Johnny Deep è insopportabile, ennesimo personaggio macchietta, i suoi personaggi iniziano a diventare una copia e una parodia l’uno dell’altro, Mortdecai non fa eccezione, il personaggio non è divertente anzi tende ad innervosire dopo i primi 20 minuti di pellicola. Deep ha dimostrato più volte di essere un attore di livello ma ultimamente (siamo al quarto flop accertato) sembra riuscire solo ad interpretare ruoli a metà strada tra Jack Sparrow e il cappellaio matto ed è un peccato vedere un talento come il suo relegato a ruoli scontati e ripetitivi. Fortunatamente per David Koepp, regista della “commedia“, c’è un intero cast che compensa gli insopportabili baffi di Mortdecai, primo fra tutti Paul Bettany che interpreta il fedele servitore Jock unico che riesce a strappare più di qualche risata, la bellissima Gwyneth Paltrow ha il ruolo di Johanna moglie di Charlie e Ewan McGregor è l’ispettore Martland.

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