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Cinespresso | April 20, 2024

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“Cock” una british comedy sulla ricerca della propria identità

“Cock” una british comedy sulla ricerca della propria identità
Redazione
  • On 30 novembre 2014
  • http://www.cinespresso.com

Review Overview

Interpretazione
7
Regia
6.5
Drammaturgia
6

Rating

Una commedia scritta dal giovane autore britannico Mike Bartlett e portata in scena in Italia dal regista Silvio Peroni. Grazie al titolo - che si riferisce al membro maschile- non ci stupiamo che nel testo siano presenti spesso dialoghi molto coloriti e a tratti inutilmente scurrili che però riescono a suscitare l’ilarità del pubblico. Lo spettacolo scorre piacevolmente grazie a scelte registiche equilibrate e all’interpretazione di spessore da parte degli interpreti Margot Sikabonyi, Fabrizio Falco, Jacopo Venturiero, Enrico Di Troia.

Al Teatro Biblioteca Quarticciolo “Cock” – Sul ring dei sentimenti alla ricerca della propria identità

Se non sai chi sei chiunque è di troppo e nessuno è abbastanza.

John, l’unico dei quattro personaggi ad avere un nome, sembra il centro di gravità attorno al quale ruotano le vicende sentimentali di un lui, compagno da sette anni e proprietario del nido d’amore da cinquecentomila euro, e una lei, che prima interviene nella routine del percorso casa ufficio e poi in quella della coppia.

Quello che sembra un semplice triangolo diventa una spirale nella quale il nostro John si ritrova a scendere vorticosamente incontrando, senza affrontarla, la sua non identità; non l’identità sessuale che banalmente fluttua tra le lenzuola prima dell’uno e poi dell’altra, ma quella mai cercata e mai persa dentro se stesso.

L’identità latitante di John lo espone ai tentativi di conquista dei due presunti pretendenti, in una contesa disperata per un soggetto che mancando a sé stesso finisce per essere oggetto.

La scena scarna sviluppa un quadrato semiotico in cui gli opposti e i contrari di genere soccombono ai contraddittori della sfera esistenziale. Sul ring dei sentimenti, le quattro prove d’attore risultano convincenti all’interno di una scelta registica che affida alla ripetizione dei movimenti scenici lo sviluppo del climax, e si avvita intorno al protagonista lasciando ai duellanti e al padre di lui, spugna del figlio e involontario sparring partner di lei, il ruolo di corde che rimbalzano i veri avversari del match: John e il non John. L’incontro sul ring termina con un finale amaro.

Miriam Larocca

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