Olmi racconta il dolore della guerra
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Cast
7Regia
7Script
7Al mio papà, che quand’ero bambino mi raccontava della guerra dov’era stato soldato
È così che terminata Torneranno i prati, nuovo film di Ermanno Olmi. Il regista, al momento ricoverato al San Raffaele di Milano per una presunta polmonite, non ha potuto partecipare all’anteprima con la stampa e non prenderà parte neanche oggi alla proiezione con le più alte cariche dello Stato e il Presidente Giorgio Napolitano.
Ermanno Olmi ha realizzato un film non nato da un suo pensiero, ma propostogli da Rai Cinema per celebrare il centenario dalla Grande Guerra. Una risposta affermativa la sua, che ha riportato alla mente del regista le vicende che il padre gli raccontava da bambino. Olmi porta sul grande schermo non la storia della guerra, ma il dolore da essa provocato attraverso la sua percezione.
Torneranno i prati si sviluppa in tre nuclei principali: l’abdicazione delle regole militari, in quanto i valori umani contavano di più; l’apprendimento; l’allucinazione finale. Tutto il racconto non è realistico ma vocativo. I fatti narrati sono avvenuti davvero, però sono trasposti in versione poetica.
Olmi, nel video messaggio inviato ai giornalisti che lo attendevano in conferenza, ha affermato di aver realizzato questo film con un grande e deciso obiettivo, quello di mostrare la “grande colpa”, l’aver tradito tutti quei giovani che nella guerra hanno perso la vita senza saperne il vero motivo.
Torneranno i prati è una importante riflessione sull’Italia, il suo popolo e il tradimento. Ai tanti giovani corsi al fronte veniva chiesto di dimostrare il proprio amor patrio, loro hanno creduto in ciò e sono stati traditi.
I veri nemici non sono quelli della trincea difronte. Sono quelli che li hanno inviati alla trincea a colpire altri uomini come loro
Nel cast Claudio Santamaria, che commosso dal lavoro svolto, ha affermato di aver preso parte ad un importante film “sul dolore della guerra”. E su Olmi ha detto: “non voleva vedere attori recitare, ma uomini condividere le proprie sensazioni di timore e paura”. Uomini che in trincea erano diventati l’uno la famiglia dell’altro e che negli occhi del vicino potevano trovare un momento di gioia.
Torneranno i prati è una poesia sulla guerra e vuole essere un momento di condivisione, riflessione e verità verso l’idea di patria, che si è distolta nella storia, e verso quei ragazzi che in essa hanno creduto e sulla propria pelle hanno constatato che si trattava di una grande bugia.
Il regista da delle indicazioni, gli attori danno la poesia
Oggi, nel giorno dell’anniversario dell’Armistizio firmato a Villa Giusti che pose fine alla Prima Guerra Mondiale, il film sarà proiettato in quasi 100 Paesi e arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 6 Novembre.
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