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Cinespresso | March 28, 2024

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“Sistina Story” la storia del Teatro diventa uno show

“Sistina Story” la storia del Teatro diventa uno show
Andrea Di Cosmo

Review Overview

Interpretazione
7.5
Regia
7
Drammaturgia
7.5

Emozionante

L'arte e la storia di Enrico Montesano e Pippo Baudo irradiano lo spettacolo dedicato alla Storia del Teatro Sistina, regalando ricordi ed emozioni attraverso alcune bellissime canzoni, commedie musicali e i grandi personaggi che hanno calcato questo luogo.

Pippo Baudo ed Enrico Montesano, mattatori tra ricordi e musica

Sistina Story, ha debuttato martedì 7 ottobre 2014, al Teatro Sistina di Roma. Uno spettacolo per la regia di Massimo Romeo Piparo dove Pippo Baudo ed Enrico Montesano raccontano tra aneddoti e le canzoni delle commedie musicali del Sistina, un po’ della storia del teatro insieme a quella di Roma e dell’Italia negli anni (vedi l’articolo di presentazione: qui). Sistina Story resta in scena fino a domenica 19 ottobre e poi al Teatro Augusteo di Napoli dal 24 ottobre.

I padroni di casa cantano le canzoni, anche lo stesso Baudo, supportati dalle “prime donne” Sabrina Marciano e Valentina Spalletta. Si ricordano così i successi scritti dalle colonne dello storico teatro: Pietro Garinei e Sandro Giovannini oltre alle composizioni dei Maestri Armando Trovajoli e Gorni Kramer.

Un Pippo Baudo tra il presentatore istituzionale e il simpatico mattatore di una festa introduce lo spettacolo che si apre con la sua canzone simbolo: “Aggiungi un posto a tavola”, affidata ai 18 performer, che cantano e ballano dal vivo, coreografati da Bill Goodson; mentre un’orchestra di 20 elementi diretta dal Maestro Maurizio Abeni, esegue le musiche e Cecilia Betona esegue i costumi.

Enrico Montesano entra con “La Ballata di Rugantino”, presentazione del protagonista di Rugantino, suo ruolo storico, infatti il secondo a interpretare il personaggio è stato lui, dopo Nino Manfredi, e di li partono aneddoti, riflessioni e canzoni, condivisi col compagno di palco Baudo.

L’impostazione dello spettacolo è volutamente sospesa tra il teatro musicale e il varietà televisivo storico, rievocato anche dalla scenografia con schermi d’epoca e sottolineato da momenti come un “collegamento” di Pippo Baudo con l’astronauta Montesano sulla luna, ricordando il primo allunaggio della Storia. La verve teatrale di Montesano ha modo di esprimersi con riflessioni comiche sulla vita romana, la politica italiana negli anni e con personaggi e imitazioni, tra cui anche Aldo Fabrizi del quale esegue, sempre da Rugantino: “Na donna dentro casa”, senza farsi mancare poi l’inno: “Roma nun fa la stupida stasera”. Ricorrono giustamente gli aneddoti di Montesano sul suo Rugantino, le situazioni con Fabrizi ma anche Trovajoli che l’incalzava a dare il meglio. Una ricchezza di ricordi condivisa con il pubblico. Poi pezzi comici e anche alcuni personaggi, come la mitica zia Sally, signora inglese che ammira tutto quel che vede a Roma, trovandolo “molto pittoresco” e facendo in realtà una satira feroce ma esilarante dei malcostumi italiani.

L’arte creativa di Enrico Montesano è sempre versatile e di grande interesse e piacere, anche se in questo spettacolo è a tratti eccessiva anche a scapito delle canzoni stesse, soprattutto nel secondo atto, quando di numeri musicali se ne potevano avere di più, pur non potendo rappresentare tutto il vasto repertorio decennale del Teatro Sistina.

Entrambi i personaggi appaiono appassionati anche se Baudo, in avanti con gli anni, è più bravo come conduttore che negli interventi più teatrali e di canto, anche se a lui è affidata, in duetto la chicca “È più difficile il mestiere del marito”, da Giove in doppio petto.

Mentre si ricordano i retroscena de La Dolce Vita di Fellini oppure il crollo delle Torri gemelle di New York, la coppia ricorda anche spettacoli come Beati voi, di Montesano e le canzoni: “Lo munno è fatto per noi”, “Buonanotte al mar”, “Hello Dolly”, “Un bacio a mezzanotte”, fino a “Domenica è sempre domenica”.

Sistina Story, potrebbe dare più spazio alle canzoni e meno al racconto. Uno spettacolo, comunque sia, doveroso verso la storia del Teatro Sistina, oltre che un occasione per rivedere soprattutto lo spolvero di un artista ricco come Enrico Montesano e magari, pensando alla presenza dell’altrettanto storico Pippo Baudo, riflettere su un periodo ricco dove anche la televisione si nutriva della linfa artistica dei teatri, come lo stesso Piparo ha ricordato in conferenza stampa, una ricchezza di cui si sente mancanza.

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