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Cinespresso | April 24, 2024

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Si alza il vento, dramma e poesia per l’ultimo lavoro di Hayao Miyazaki

Andrea Di Cosmo

Review Overview

Animazione
9
Regia
9
Script
9

Rating

L'ultimo lavoro di Hayao Miyazaki concilia la storia reale del Giappone con il racconto poetico di una vita e di una storia d'amore, con le riflessioni e gli spunti dell'autore che ci saluta.

Anno: 2013 Durata: ‘126 Genere: Animazione, Biografico, Drammatico Distribuzione: Lucky Red Produzione: Studio Ghibli, KDDI Corporation Paese: Giappone Regia: Hayao Miyazaki

Dopo la nomination all’Oscar pochi giorni in Italia per apprezzare il denso ultimo lavoro del maestro d’animazione giapponese

Si alza il vento, l’ultimo film dichiarato di Hayao Miyazaki, che ha annunciato il suo ritiro dopo questo lavoro, riempie di emozione per la ricchezza di dettagli e riferimenti con cui l’autore ci affascina ancora. in Italia è programmato per un uscita evento di quattro giorni, dal 13 al 16 settembre

E’ la storia di un sogno da realizzare: Jiro è un giovane giapponese che sogna di volare e progettare aeroplani ispirandosi al famoso ingegnere aeronautico italiano Gianni Caproni. E’ miope fin dalla giovane età e pertanto non potrà essere un pilota. Nel 1927 entra a lavorare in una delle principali società giapponesi di ingegneria aeronautica. Diventerà uno dei progettatori aeronautici più affermati al mondo ma avrà anche modo di conoscere Nahoko, destinata a diventare il suo amore.

Sullo sfondo della vicenda del giovane si vede anche la storia del Giappone di quel periodo, il periodo Taisho (1912-1926). Jiro progetterà un pezzo della storia dell’aviazione: il Mitsubishi A6M1, più conosciuto come aereo da combattimento ‘Zero’. Per tre anni, a partire dal 1940, ‘Zero’ è stato il miglior aereo caccia del mondo. Intanto il protagonista incontra anche la Germania nazista prima che il Mondo possa sapere di cosa sarà capace. I protagonisti del film attraversano la grande Storia ma senza che questa invada troppo la struttura del racconto, anche se risulta preponderante rispetto ad altri film di Miyazaki. Lo spettatore può riconoscere le vicende ispirate alla realtà, tratteggiate dall’arte di questo racconto di una vita in stile anime.

Alla parte storica si accompagna, senza opporsi, quella più squisitamente d’animazione, nello stile dell’autore, per esempio, nelle sequenze oniriche dove Jiro incontra Caproni e gli chiede se potrà diventare un progettista come lui. Sequenze dove si vede scorrere il terreno ondeggiante e oggetti che volano liberamente insieme agli aeroplani colorati e piene di gente in festa che Caproni progetta. Gianni Caproni diventa un simbolo di italianità che Jiro incontra in sogno, personaggio fuori dalle righe che porta anche un po’ di simpatia e speranza, rammentando l’importanza di inseguire un desiderio, in un racconto altrimenti più virato al realismo drammatico.

Molto bello che accanto alla vicenda principale passino messaggi e riflessioni generali anche accennate, come quella sulla guerra e le catastrofi che in un momento cancellano tutto come anche le cicliche crisi economiche e l’allora arretratezza tecnologica di un Giappone di cui sappiamo le evoluzioni future. Un altro perno della narrazione molto interessante è il rapporto tra il perseguimento della carriera e quello del sentimento d’amore, situazioni entrambe sostenute dalla citazione di Paul Valery:Si alza il vento. Dobbiamo provare a vivere.”

Molto poetico il modo in cui Jiro incontra l’innamorata Nahoko, sempre con la complicità del vento, portando avanti una storia dove il preciso rigore dell’ingegnere si stempera nelle tenerezza di una mano nell’altra dei due amati, mentre lui continua a lavorare ai suoi progetti.

Prolisso ma intenso e ricco di riferimenti, stimoli ed emozioni diverse, Si alza il vento, è programmato in Italia per l’uscita evento di quattro giorni ed è un peccato che avrà così poca visibilità e reperibilità, considerando pure che c’è curiosamente un riferimento all’italiano Caproni. Forse il taglio del film adulto, ricco di romanzo e dramma, è poco commerciale e per un genere che in Italia viene purtroppo ancora visto soprattutto per bambini. Va pure considerato che anche altri lavori del maestro Miyazaki sono usciti in ritardo di anni, nonostante i premi, fino alla nomination all’Oscar come Miglior film d’animazione per quest’ultimo: Si alza il vento. Un artista che fa sognare da decenni con le sue opere oltre che essere praticamente tra gli ultimi baluardi, se non l’unico, a portare avanti l’animazione tradizionale e un cinema internazionale ma ancora poetico.

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