Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Cinespresso | April 20, 2024

Scroll to top

Top

No Comments

Gli Enigmi della Sistina al Festival di Spoleto

Gli Enigmi della Sistina al Festival di Spoleto
Cristina Mancini

Corrado Augias e Giovanni C.F. Villa raccontano gli Enigmi della Sistina, una lezione di storia dell’arte che ogni buon italiano dovrebbe sapere

Spostato in tutta fretta, causa condizioni climatiche pressoché invernali, dalla Piazza Duomo al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti, Enigmi della Sistina spettacolo-conversazione di Corrado Augias e Giovanni C. F Villa presentato al  57° Festival dei Due Mondi di Spoleto, ha esordito con un invito “off record” alla donazione verso il MiBAC. Eh già…quel piccolo insignificante  “5 x mille” che per il nostro Stato sono bazzecole ma che per la maggioranza degli italiani ridotti ormai alla canna del gas sono tasse e vessazioni continue. Soprattutto quando le urgenze sono quelle del lavoro, in un’ Italia che va sempre più alla deriva, dileggiata dal resto di un’Europa che sembra guardarci sempre con sospetto. Allora ogni scusa è buona per chiedere, chiedere, chiedere.  Anche in nome di Michelangelo Buonarroti, quel genio italiano che tra il 1508 e il 1512 elaborò a soli trentasette anni la meraviglia della Cappella Sistina, “il seggio elettorale del Vaticano” come lo ha definito Augias.

Ma cosa si nasconde dietro il Giudizio Universale? Quali  segreti rivela il soffitto, commissionato dal Pontefice Giulio II Della Rovere, ad un artista che prima di tutto era uno scultore? Se le opere parlano di chi l’ha fatte, allora la Cappella Sistina è la biografia per immagini di Michelangelo che come tutti i grandi aveva un certo caratterino, tanto da mandare a quel paese proprio il suo primo datore di lavoro, il Papa. E non è che le sue ire si fermassero lì.  Si scagliarono contro chi con superficialità, senza immaginare che opera disumana fosse,  criticò i dipinti definendoli “volgari” e più degni di abbellire un’osteria che un luogo sacro. Il malcapitato ciarlone era Pietro l’Aretino che finì nel Giudizio Universale rappresentando San Bartolomeo con le orecchie da asino e con in mano la pelle scuoiata viva di Michelangelo dove il genio impresse il suo autoritratto.

I misteri della Sistina sono tanti, ma saperli intravedere con l’occhio dello storico dell’arte, nella fattispecie il Prof. Villa e con lo stile divulgativo di Augias incrementa nell’auditorio il desiderio di tornare a vedere quella Cappella che tutto il mondo ci invidia e che ogni giorno è visitata da 25.000 persone. Di queste, ci chiediamo quante sanno cosa stanno guardando? La Cappella Sistina è la Storia. Bisognerebbe visitarla senza fermarsi alla pura estetica e all’imponenza, ma andando oltre, indagando quelli che per il giornalista di origine ebrea sono gli enigmi della Cabala, la visione teologica di un secolo che in poco più di quaranta anni vide la riforma luterana e il Concilio di Trento. Insomma, a Spoleto Michelangelo è stato una vera “guest star” che ha conquistato il pubblico con le sue rime, finalmente rivalutare, le sue bizzarrie accennate, le invenzioni pittoriche, su tutte il “titanismo”, la cosmologia intrisa di Divina Commedia e la passione di un artista che l’umanità non poteva ancora definire “genio”  in senso romantico.  Eppure, lui sapeva che quell’opera lo avrebbe reso immortale come la musica di Beethoven, come le sette meraviglie del mondo.

Il Festival dei Due Mondi targato Giorgio Ferrara arriva alla sua  57 edizione arrancando tra le difficoltà economiche di una cittadina come Spoleto che pur fregiandosi  del marchio UNESCO è sull’orlo del commissionamento.  Indubbiamente qualcosa è cambiato ma in peggio dagli anni d’oro di Menotti padre e figlio. L’aria di Festival manca, i pochi Vip avvistati sembrano fasti di altre epoche. il pubblico concentrato nel solo weekend non accontenta i commercianti e le attività che puntano sui giorni dell’evento. Il programma strizza l’occhio ad amici degli amici del teatro con poche punte di diamante.

Submit a Comment