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Cinespresso | April 20, 2024

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L’addio di Paul Walker: Brick Mansions

L’addio di Paul Walker: Brick Mansions
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
8
Regia
8
Script
7

Rating

L’ultimo ruolo in un film girato per intero dalla star di Fast & Furious. La storia non è delle più originali, essendo soprattutto un remake. Benchè Besson ne smotti alcuni tasselli, la forza vera resta tutta nel cast e nell’action, dove lo script è un bel pretesto per fare un giro sulla giostra. E che giostra.

Anno: 2014 Durata: 89’ Distribuzione: Eagle Pictures Genere: Azione, Poliziesco Paese: Francia, Canada Produzione: Europacorp, Transfilm International Inc., Canal+, D8, Cine+ Regia: Camille Delamarre Uscita: 1 Maggio 2014

Con il suo protagonista recentemente scomparso, il remake trasferito oltreoceano dell’action di culto Banlieu 13 esce nei cinema

Nel 2004 Luc Besson scrisse e produsse un poliziesco ambientato nel vicinissimo futuro del quartiere più malfamato di Parigi. Un poliziotto collaborava con un pregiudicato per sgominare la gran banda di cattivi e salvare la città da una bomba. Non tutto era esattamente come sembrava, e tanti temi legati a emarginazione e corruzione salteranno fuori anche qui come denti da una scazzottata. La novità vera era l’elemento parkour nelle scene action. La disciplina di superamento di qualsiasi ostacolo metropolitano con l’uso del solo corpo umano, una sorta di arte marziale che con balzi da brivido avvicina per agilità l’uomo al gatto, era ai tempi elevata all’ennesima potenza. E anche oggi resta tale.

Dieci anni dopo Banlieu 13, il regista francese torna a sviluppare lo stesso plot trasferendone la storia in una Detroit popolare postindustriale tutta graffiti e mattoni. Siamo a Brick Mansions, un quartiere malfamato e drammaticamente tagliato fuori dal resto della metropoli boccheggiante per la crisi, con altissime mura di cemento a tenere al sicuro la società “rispettabile”. All’interno i criminali e gli spacciatori più pericolosi a contendersi a morsi e proiettili la vita. E a punirli e governarli come un signorotto locale RZA, regista, ma soprattutto musicista e rapper dei Wu-Tang Clan, che interpreta qui il feroce e “raffinato” Tremaine. Il cruccio perenne del super guru dei blocks è l’agilissimo Lino Dupree, che ha il volto e le evoluzioni da stuntman agli effetti speciali più antigravitazionali dell’immarcescibile maestro fondatore del parkour, David Belle.

“Mia madre si rivolterebbe nella tomba se sapesse che aggiungo tanto pepe nella mia capra al curry”

Sono relative le preoccupazioni di Tremaine, quando gli si portano al cospetto i prigionieri, mentre è elegantemente preso sulla sua postazione da MasterChef fatta in casa. Il sarcasmo quanto gli inseguimenti da fiato sospeso non mancano nella scrittura di Besson, ma questa volta il ruolo del poliziotto integerrimo tutto pugni, giustizia e infiltrazione è ricoperto da Paul Walker, il divo di Fast and Furious scomparso nel novembre del 2013. L’ultimo ruolo in un film girato per intero dalla star dell’action a motori è il poliziotto Damien Collier, e le sue risse ed evoluzioni a corpo libero qui sono più notevoli che mai. Non solo per generosità e prontezza a tenere il passo a un attore/ginnasta che rotea per tutto il minutaggio come una scimmia metropolitana – molto più spettacolare Belle con i suoi stunt parkour a secco di effetti, che le ipertecnologiche crew di saltatori hollywoodiani – ma per aver offerto un’ultima intera e sentita interpretazione al suo pubblico disseminato nei cinque continenti. Perchè nell’ultimo capitolo del franchise al fianco di Vin Diesel, per l’improvvisa scomparsa durante il suo sfortunato incidente, è stato sostituito in diverse scene dai fratelli.

Già nell’originale francese copriva lo stesso ruolo vincendo qualsiasi sfida con la gravità, invece David Belle, e questa volta il funambolo si ripete sotto la regia di Camille Delamarre, con una direzione che spezza i grigi dell’ambientazione su sequenze di adrenalina pura, tinteggiando ogni corpo a corpo con lucida attenzione nei dettagli, in un film che piacerà molto agli appassionati del genere.

La storia non è delle più originali, essendo soprattutto un remake. Benchè Besson ne smotti alcuni tasselli, la forza vera resta tutta nel cast e nell’action, dove lo script è un bel pretesto per fare un giro sulla giostra. E che giostra. Oltre ai tre protagonisti, un rotante triangolo di agilità, efferatezza e onestà, è anche il resto degli attori di Brick Mansions a portare un’atmosfera da film di genere che rispolvera suggestioni anni settanta e tarantiniane. Si respira un clima rarefatto di spietatezza nascosto sotto il tappeto del perbenismo grazie a personaggi come Lola, la compagna di Lino, con il volto di Catalina Denis, o della sadica carceriera Raiza di Aylia Issa. Ma il resto del cast che anima la nuova creatura filmica dell’auore di Nikita non è da meno, con un assortimento di brutti ceffi da ricordare i vari Distretto 13,  I Guerrieri della Notte, L’odio e una sfilza di pellicole di genere anche molto recenti imbevute di cemento, pallottole, tute di nylon, pelle e sprangate di santa sragione.

Da vedere per i cacciatori di ritmo, evoluzioni, pugni e canne di fucile da far saltare i pop corn sulla testa della fila avanti. Da evitare per lo spettatore più votato a ricercatezza e introspezione, per gli stessi identici motivi. A meno che non si voglia scoprire Paul Walker nei panni del personaggio con il quale mostra l’attore che abbiamo perduto.

Altre foto da “Brick Mansions” sono sulla nostra pagina Facebook

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