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Cinespresso | April 19, 2024

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Oculus – Il riflesso del male

Oculus – Il riflesso del male
Valeria Brucoli

Review Overview

Cast
7
Regia
7.5
Script
7

Rating

Il montaggio alternato tra presente e passato trascina i personaggi e gli spettatori in un'allucinazione collettiva in cui scompare il confine tra la realtà e le proiezioni orrorose che lo specchio crea nella mente umana.

Anno: 2013 Durata: 105′ Distribuzione: M2 Pictures Genere: Horror Nazionalità: Usa Produzione: Marc D. Evans, Trevor Macy Regia: Mike Flanagan Uscita: 10 Aprile 2014

Verità e illusione si sovrappongono in una realtà allucinata in cui i fantasmi del passato tornano alla luce per trascinare i vivi nell’oscurità

Il piccolo Tim (Brenton Thwaites), sotto shock, viene portato via da una volante della polizia lasciandosi alle spalle i due genitori brutalmente uccisi e la sorellina in lacrime. Dieci anni dopo ritrova sua sorella all’uscita dell’ospedale psichiatrico in cui è stato rinchiuso per tutto il tempo e dove ha rimosso con enorme fatica le presenze soprannaturali che secondo la sua testimonianza lo avevano spinto a compiere quelle atrocità. Kaylie (Karen Gillan), che ha vissuto il suo stesso incubo, non si è mai data pace e ha scavato per anni nella storia della casa per dare forma tangibile a ciò che aveva visto da bambina: uno specchio con il potere di manipolare la mente e far emergere l’oscurità che si cela in ogni essere umano.

Lo specchio seduce e attira dentro di sé, andando a colpire le paure più profonde di chi gli si avvicina e le trasforma in realtà. La sua essenza raccoglie tutti i fantasmi che ha partorito da quando è stato creato e si nutre degli esseri viventi che lo circondano, che siano piante, animali o uomini. Non è possibile sfuggire al suo terribile potere, che si insinua silenzioso nei meandri della mente e consuma l’umanità e i buoni sentimenti per fare posto alla bestialità e all’orrore. Kaylie e Tim, con la forza e la coscienza della maturità, tentano il tutto per tutto, minacciano di distruggere lo specchio e cercano in ogni modo di provare al mondo non solo che la loro storia non è frutto di una fantasia infantile, ma che le forze oscure in esso contenute non solo esistono davvero ma sono estremamente pericolose.

“Ho conosciuto i miei demoni, ne ho molti. Ho visto il diavolo, lui è me”

In un testa a testa spietato tra la lucidità e la follia proiettata dallo specchio nelle loro menti, Kaylie e Tim lottano con tutte le loro forze contro il male, affrontando le allucinazioni sanguinose che si sovrappongono continuamente alla realtà e che li scaraventano nell’incubo della notte in cui i loro genitori sono stati uccisi. Le loro sagome infantili sono lì, a pochi passi da loro, e così i fantasmi, la madre indemoniata, il padre che li minaccia con la pistola e il sangue che ha imbrattato le pareti della loro casa.

Mike Flanegan gestisce alla perfezione questo gioco perverso in cui realtà e illusione si alternano vorticosamente sotto gli occhi dei protagonisti con una regia minimale che punta tutto sul montaggio, in cui passato e presente si sovrappongono sullo schermo come nelle menti dei personaggi ad ogni cambio di scena, fino a far perdere l’orientamento e a confondere ciò che è vero da ciò che non lo è. Il montaggio sembra assecondare così la volontà dello specchio, che proietta l’orrore nella quotidianità e imbratta di sangue tutto ciò su cui i personaggi posano lo sguardo, annullando il confine tra incubo e realtà nella finzione del film così come nella percezione inconsapevole degli spettatori.

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