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Cinespresso | April 20, 2024

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Il palcoscenico dei Fratelli Karamazov

Il palcoscenico dei Fratelli Karamazov
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
9
Regia
8
Script
8

Rating

Il lavoro di direzione sulla scacchiera dell’acciaieria con i suoi fanti e i suoi re per magnifici interpreti è una lezione di cinema da ogni punto di vista. Un plot nel plot che bolle per esplode nel testo monumentale dell’autore russo e delizierà i più fini intenditori di teatro e letteratura.

Anno: 2008 Durata: 110’ Distribuzione: Distribuzione Indipendente Genere: Drammatico Paese: Repubblica Ceca Produzione: Čestmír Kopecký Regia: Petr Zelenka Uscita: 27 Marzo 2014

La potente versione metateatrale del regista ceco Zelenka di un grande classico arriva sugli schermi italiani

Polonia. La scanzonata compagnia del teatro praghese di Dejvice si riunisce in una vecchia acciaieria in gran parte in disuso ma dal glorioso passato, teatro nel 1980 dei discorsi di Lech Wałesa. Per provare la pièce I fratelli Karamazov gli attori guidati dall’organizzatrice polacca interpretata da Malgorzata Galkowska prenderanno possesso della monumentale location industriale decadente in una performance piena di sottotesti. A naso in su, stoicamente li osserva un operaio travolto dal grave incidente accorso al figlio, con lo sguardo allucinato e la fronte tumida di  Andrzej Mastalerz.

“Lo sa che gli attori sudano più delle persone normali? Nessuno sa perché”

Dietro le quinte la compagnia stende i panni, si parla di set e di altri lavori. Qualcuno ripassa la parte e altri si allenano in espressività estreme allo specchio, mentre il regista (Roman Luknár) tiene il gruppo saldo tra la pedana/palco, gli enormi ganci, le ferrovie in balia delle erbacce e le enormi vetrate che visivamente sono le fonti di luce e colore del film. Petr Zelenka è un talentuoso regista ceco che con Karamazovi – il titolo originale – ha vinto nel 2008 due Leoni Cechi, per Miglior regia e Miglior film e una Menzione Speciale della Giuria al Karlovy Vary International Film Festival.

Sul palco la compagnia porta davvero e da dodici anni l’adattamento di Marinella Anaclerio per il teatro praghese. La fluidità degli attori se impostata su ritmi quotidiani e ironici di artisti nei camerini grigi e inospitali, diventa inossidabile macchina teatrale quando le parole di Dostoevskij escono insieme a loro sul palcoscenico. La metafisica letteraria di Zelenka che attraversa set, stage e macchina da presa vede a processo Dmitriy Karamazov (David Novotný) per l’assassinio del padre violento e dalla condotta immorale Stary Karamazov (Ivan Trojan). I due fratelli di Dmitriy, il materialista ateo Ivan (Igor Chmela) e il religioso e misericordioso Alyosha (Martin Mysicka) hanno uno scontro profondo sul senso di fede e aldilà. In comune ognuno di loro si dimena nella sua lotta personale contro il padre dissoluto e ignobilmente voglioso di Grushenka (Lenka Krobotova). Mentre l’inaspettato ago della bilancia tra lotte fratricide e parricide sarà l’illeggittimo figlio di Stary, mentalmente instabile e vissuto in servitù del padre, Smerdyakov (Radek Holub).

Trojan da vita a un padre dal cuore fosco e la sua performance brilla in un cielo stellato. Superbo anche Holub tra le smorfie d’ironia inquietante e la compassione dell’attore per il dramma vero oltre l’inesistente boccascena. Ogni personaggio è caratterizzato con incredibile incisività. Tanto nell’interpretazione quanto nella scrittura delle virate metateatrali sul piano narrativo contemporaneo. Nella vecchia industria rugginosa dove ferro e cemento creano la dimensione perfetta per far incontrare due epoche lontane nella storia, il regista della compagnia combatterà per la presenza dei suoi attori in prova a non farli scappare verso allettanti set di cinema. E la linea di dramma in alcuni momenti s’ingentilisce di brevi tratti di humor nero.

“Che roba. Questo lo faceva Kusturica con gli zingari quando girava Underground!”

Approdato ai cinema italiani soltanto sei anni dopo la sua produzione, I fratelli Karamazov verrà proiettato da Distribuzione Indipendente in 40 copie sottotitolate. Scelta coraggiosa quella della lingua originale che richiederà forse per il pubblico un ripasso del romanzo. Film impegnativo che ripaga ogni sforzo con un cast stellare, quanto da noi purtroppo sconosciuto. Il lavoro di direzione sulla scacchiera dell’acciaieria con i suoi fanti e i suoi re per magnifici interpreti è una lezione di cinema da ogni punto di vista. Un plot nel plot che bolle per esplode nel testo monumentale dell’autore russo e delizierà i più fini intenditori di teatro e letteratura.

Altre foto da “I fratelli Karamazov” sono sulla nostra pagina Facebook

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