Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Cinespresso | March 28, 2024

Scroll to top

Top

No Comments

Amendola e “La mossa del pinguino”

Amendola e “La mossa del pinguino”
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
7.5
Regia
7
Script
7

Rating

È un film sincero che non vuole ammiccare né per sentimentalismo né per comicità facilona. In veste di regista esordiente, Amendola è da applaudire e da tenere d’occhio.

Anno: 2014 Durata: 90’ Distribuzione: Videa Genere: Commedia Paese: Italia Produzione: DAP Italy Regia: Claudio Amendola Uscita: 6 Marzo 2014

L’esordio di Claudio Amendola dietro la macchina da presa per una storia di sport, precarietà e buoni sentimenti

Siamo in una Roma di periferia del 2005. Bruno (Edoardo Leo) è un sognatore di buone speranze, tasche vuote e lavoretti precari, grazie ai quali sbarca il lunario insieme all’amico di sempre Salvatore (Ricky Memphis). Sua moglie Eva (Francesca Inaudi) è invece più risoluta e realista, così cerca faticosamente di farlo guarire dalla sua sindrome di Peter Pan che sempre più spesso lo rende maturo quanto loro figlio Yuri (Damiano De Laurentiis), ragazzino molto sveglio ma pur sempre di nove anni.

L’idea folgorante è quella di formare una squadra di curling per partecipare alle Olimpiadi di Torino. Pochi team concorrenti sono una più alta possibilità di accedere ai Giochi Invernali. Per l’impresa eccezionale i due amici arruolano Ottavio (Ennio Fantastichini) vigile in pensione severo e solitario, e Neno (Antonello Fassari), una specie di sbruffone filosofo delle bocce che tiene lezioni tecniche in bisca per ragazzi extracomunitari.

“La biglia va tenuta come un passerotto. Se lo stringi troppo lo soffochi, se lo lasci vola via”

Metafore di vita sullo sboccio e sull’appoggio fra i due adorabili brontoloni Fassari e Fantastichini, scambi esilaranti tra Leo e Memphis e promesse da marinaio di Bruno con moglie e figlio. Questi e molti altri bei momenti di pura commedia con l’improbabile manipolo di eroi, come cita il sottotitolo del film, composto da diversissimi caratteri ultimi ognuno a modo proprio, che cercherà il personale riscatto dal lancio vittorioso degli stone – i grossi pesi del curling. Il contrasto originalissimo tra sacralità della pista ghiacciata e training di cadute e prestazioni goffe sono già una gag forte, che come molte altre divertirà il pubblico.

Tutto il cast è ben gestito. Sarà forse proprio come Steno consigliò a Claudio Amendola tanti anni fa nel suo personale ricordo di una conversazione con il regista di Un americano a Roma, i Piedone e di tanti film con Totò: «Quando i pupazzi funzionano, tu non devi fa’ niente». E per “pupazzi” Steno intendeva tutti gli attori di un set. Ogni attore è perfettamente in parte e l’affresco che ne viene fuori è ben bilanciato nonostante la scelta del flash-back iniziale che svela qualcosa…

La mossa del pinguino apre la nuova carriera di Amendola regista come aria fresca in leggerezza e piacevolezza. Forse un nuovo, piccolo Full Monty all’italiana, è un film sincero che non vuole ammiccare né per sentimentalismo né per comicità facilona. Incentrato non troppo sullo sport, ma sulla passione smodata nel praticarlo, forse un po’ brusco in un paio di scene, una di gag e l’altra molto seria (che sarà meglio non anticipare per non rovinarne la sorpresa nella visione), ma la poesia dei mulinelli immaginari di Memphis con Sergio Fiorentini nei panni del padre con l’Alzheimer e alcune espressioni della Inaudi sono dicono molto più di quello che sembra. Leo e l’attore romano di Vacanze di Natale e Amarsi un po’ tessono una buona sceneggiatura, mentre in veste di regista Amendola è da applaudire e da tenere d’occhio. Una bella sorpresa.

Submit a Comment