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Cinespresso | April 18, 2024

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One Comment

Generazione “Spaghetti Story”

Generazione “Spaghetti Story”
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
6.5
Regia
7
Script
7

Rating

Un film con poetica, ritmo, momenti esilaranti e un po' di dramma. Nonostante qualche difetto Spaghetti Story è una pellicola sincera che funziona senza annoiare. Fresca nella scrittura e coerente nella regia.

Anno: 2013 Durata: 82’ Distribuzione: Distribuzione Indipendente Genere: Commedia Nazionalità: Italia Produzione: PFA Films, Enjoy Movies Regia: Ciro De Caro Uscita: 19 dicembre 2013

Il film d’esordio di Ciro De Caro porta con sé una storia di neotrentenni romani alla ricerca di un futuro. Commedia e riflessione sulla crisi generazionale vista dalla periferia

In una Roma attuale e periferica Valerio (Valerio Di Benedetto) è un giovane attore che non riesce a ingranare. Per vivacchiare tra i suoi provini e qualche particina saltuaria fa l’animatore in costume nei centri commerciali, e un immancabile aiuto economico gli arriva dalla sorella massoterapista Giovanna (Rossella D’Andrea). Vive con la compagna Serena (Sara Tosti), studentessa innamorata, ma attenta e preoccupata al futuro con lui.

“Se non avessi problemi di soldi, spese, bollette, lo faresti un bambino con me?”

Il cerchio delle responsabilità senza risposta che si stringe intorno al ragazzo viene momentaneamente fermato grazie alla collaborazione con l’amico di sempre Scheggia (Christian Di Sante). Peccato che il ragazzo, con le sue perle di saggezza metropolitana sulla vita e sulle donne sia un pusher. Inizia così per Valerio un periodo da corriere di curiosi gatti giapponesi, soprammobili dorati con evidente contenuto di stupefacenti tra un appartamento di un cinese e della sua prostituta schiava Mei Mei (Deng Xueing) e la “custodia” dell’amico “datore di lavoro”.

C’è una bella poetica intorno ai piedini che Serena disegna sul vetro appannato di una finestra, come c’è un bel ritmo nei dialoghi del protagonista con Scheggia. Ci sono momenti esilaranti alternati al dramma dello sfruttamento. Tutto accarezzato con leggerezza. Ed poi c’è anche un momento gastronomico nella cucina di Giovanna per la preparazione di piatti cinesi come l’anitra, e il dolce di riso con fagioli rossi.

La sceneggiatura è scorrevole, con i giusti intrecci. Percorre la generazione di neotrentenni purtroppo senza alte ambizioni dal presente piatto e dal futuro precario, pizzicando le corde della commedia in romanesco senza scadere in uno scontato trash, e quelle del dramma esistenziale – pur sempre con leggerezza – ponendo lo spettatore di fronte a situazioni del tutto verosimili. Il suo equilibrio è basato su una visione che porterà a sorprendere per l’evoluzione della storia.

“… Anche se ti mangi tutto sto pesce surgelato… ma da dove viene poi?”

È una battuta di una logorroica cliente borghese di Giovanna, sul lettino massaggi. In un cast che si barcamena spicca Christian Di Sante. L’esplosivo Scheggia è il personaggio motore della storia. Parlantina sciolta, crudo e irresistibile da far pensare a certo cinema tra il B-movie e il pasoliniano. Mossi da una regia attenta ai dettagli e alla composizione dei quadri, gli attori vengono tagliati in controcampi dove Ciro De Caro gioca bene con la messa a fuoco. Il regista si muove su uno sguardo sostenuto da camera a mano, dall’effetto sempre un po’ instabile come i suoi chartacter. La luce invece, spoglia nell’accezione dello stesso regista delle note è «zero-budget», così a volte crea buoni effetti veritieri e altre volte lascia un po’ desiderare.

La cosa più importante è che nonostante qualche difetto Spaghetti Story è una pellicola sincera. Funziona, non annoia, anzi. È fresca nella scrittura e coerente nella regia. Un buon esordio cinematografico che trova nella Distribuzione Indipendente di Giovanni Costantino un circuito di ventuno sale che proietteranno il film. E da non mancare anche l’iniziativa promozionale dello Urban Game Vinci il Cinema con Spaghetti Story. Una caccia al tesoro tutta romana per la conquista dei biglietti omaggio. Modi utili e intelligenti di fare nuovo cinema, anche partendo dal basso.

Comments

  1. Christian

    GRAZIE PER LE BELLISSIME PAROLE

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