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Cinespresso | April 25, 2024

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Philomena, la nuova comedy-drama di Judi Dench

Philomena, la nuova comedy-drama di Judi Dench
Martina De Angelis

Review Overview

Cast
8
Regia
7.5
Script
7.5

Rating

Philomena è una pellicola deliziosa, che con intelligenza e british humor racconta una tragedia senza mai cadere nel banale; il trio Frears-Coogan-Dench confeziona un prodotto che fa sorridere ma anche riflettere.

Anno: 2013 Durata: 98’ Distribuzione: Lucky Red Genere: Drammatico Nazionalità: Gran Bretagna, Usa, Francia Produzione: BBC Films Regia: Stephen Frears Uscita: 19 Dicembre 2013

Irrompe nelle sale “Philomena”, film spigliato e magistralmente costruito che, in puro stile britannico, racconta la storia vera di una agghiacciante tragedia

Fin dalla sua prima apparizione al Festival di Venezia (dove è stato premiato per la miglior sceneggiatura), Philomena si è rivelato un piccolo gioiello cinematografico pronto a conquistare entusiasmo e amore in modo unanime. Gli elementi perché il film funzionasse erano presenti tutti: due protagonisti stellari come l’immensa Judi Dench e il bravissimo Steve Coogan (non solo attore, ma anche sceneggiatore e produttore), un regista non proprio ultimo arrivato come Stephen Frears e una storia vera, basata sul libro di Martin Sixsmith “The lost child of Philomena Lee”, da cui è impossibile non farsi coinvolgere.

Al centro della vicenda c’è Philomena, un’anziana signora della classe operaia irlandese, che dopo cinquant’anni di doloroso silenzio confessa il suo più grande segreto: aveva avuto un figlio da adolescente, Anthony, strappatole dalle suore del convento in cui era stata abbandonata per punirla del suo peccato di essere rimasta incinta. Philomena non ha mai dimenticato il suo bambino, e ora per una serie di coincidenze trova l’aiuto che le serviva per rintracciarlo in Martin Sixsmith, ex giornalista della BBC la cui carriera ha assunto una svolta pessima, unico motivo per cui accetta di occuparsi di una storia di “casi umani” che altrimenti non avrebbe mai trattato. Inizia cosi la caccia al figlio di Philomena, che diventerà anche un viaggio di crescita personale dello scrittore, sempre più coinvolto dalla storia di questa incredibile e umile donna.

“Chi viaggia in prima classe, non è detto che sia di prima classe”

La vera genialità di questa pellicola è nel fatto di riuscire a raccontare una storia drammatica, che rischia di cadere nel melenso, con una freschezza e una leggerezza così tipicamente british che la rende irresistibile, commovente e mai pesante, pur trattando argomenti molto scottante. La raffinata regia e la recitazione di altissimo livello riescono a centrare l’obiettivo sia quando il film si concede stoccate secche e maliziose, sia quando tratta con serietà, ma senza eccessivi moralismi i lati più drammatici della vicenda di Philomena Lee.
Steve Coogan e Judi Dench hanno lavorato a stretto contatto con la vera Philomena e con Martin Sixsmith, per poter cogliere al meglio l’essenza di una storia difficile e di una donna straordinaria, che, nella sua semplicità, riesce a mantenere una purezza d’animo e un’incrollabile fede nonostante i grandi dolori che proprio la chiesa cattolica le ha causato. La bravura di regista, attori e sceneggiatori è stata proprio quella di non abbandonarsi ad un banale, seppur giustificato, atto d’accusa al mondo cattolico, ma di mantenere sempre un certo equilibrio fra dramma e commedia, e pur non risparmiando momenti di forte sarcasmo, di limitarsi semplicemente alla documentazione dei fatti,  rendendo così la loro condanna molto più efficace.

“Mai, nemmeno tra milioni di anni, avrei immaginato fosse in questo modo!”

Frears riesce, con una regia limpida, pulita, quasi essenziale, ad esprimere perfettamente lo stupore con cui Philomena guarda il mondo; perché questa non è solo la storia di una donna alla ricerca del figlio perduto, ma è anche un confronto tra due individui, la protagonista e il giornalista, appartenenti ad una classe sociale totalmente diversa, e tra il loro modo così diverso di reagire, di relazionarsi e di sostenere le proprie credenze. Uno scontro, il loro, diretto con estrema intelligenza, che riesce ad evitare pericolosi stereotipi grazie anche all’interpretazione di due grandi attori che riescono a donare sfumature sempre più interessanti ai loro personaggi mano mano che la pellicola scorre. Ma è soprattutto il dono dell’ironia ad accomunare regista e attori, e a diventare chiave di lettura e punto di forza di Philomena, una capacità di toccare argomenti scottanti in modo molto delicato, ma sempre con rispetto e lucidità (particolare a cui cast e staff tecnico hanno prestato molta attenzione, essendo i protagonisti della storia ancora tutti in vita).

Nelle mani di chiunque altro questo lavoro avrebbe potuto essere una totale disfatta, ma scelto, curato e realizzato dal trio Frears-Coogan-Dench riesce ad essere un successo, di quelli che ti strappano un sorriso, ma ti fanno anche riflettere, e che riportano sul grande schermo una ventata di freschezza, versatilità e intelligenza, raccontando una storia che tutti dovrebbero conoscere.

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