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Cinespresso | April 24, 2024

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Neri Parenti: risate mostruosamente proibite 1/2

Neri Parenti: risate mostruosamente proibite 1/2
Francesco Di Brigida

Dall’edizione XXXII del Primo Piano sull’Autore, nella location di Assisi, si è svolto il convegno per premiare omaggiandone la carriera, e discorrendoci con un lungo incontro, il regista di comico Neri Parenti

Al Palazzo Comunale di Assisi sono accorsi in tanti ieri, per trascorrere una giornata con il regista che con più costanza negli anni ha fatto girare i box office come slot machine. Steve Della Casa, affiancato dal deus ex machina della manifestazione Franco Mariotti, ha fatto gli onori di casa a registi, critici, giornalisti, sceneggiatori, produttori e attori giunti per esternare il loro affetto per Neri Parenti.

«Mi fa particolarmente piacere essere qui perché sono un grande ammiratore, vero, di Neri Parenti. Mi piace molto come persona, e per quello che riesce a fare con i suoi film». Ha iniziato Della Casa sul regista. «È una persona che fa le cose seriamente, senza prendersi sul serio. Sa sempre cosa raccontare, ha delle idee, e poi perché i suoi film mi fanno divertire. Quando vedo un suo film so che mi diverto. Ci sono quelli più riusciti e quelli meno. Ma l’idea di fondo  è quella ti fa andare al cinema per divertirti, che non vuol dire per forza per ridere, ma per assistere a uno spettacolo».

«Trovo che non esista oggi un autore che abbia fatto tanto, e in questo modo. Non hai mai avuto voglia di fare un film da festival. Sei sempre riuscito a tenere l’umore di attori, produttori. Sei una specie di martire, credo». È stata una delle esternazioni affettuose di Marco Giusti, nel ricordare con Della Casa alcune proiezioni gomito a gomito di vecchi film dell’autore.

«Sapete, qui in Italia c’è sempre il rischio di doversi prendere troppo sul serio. Soprattutto quando uno ci crede. Io in fondo potevo andarmene in America, quando Dino mi disse: “Aurelio, che ci rimani a fare in Italia! Qua il cinema non si puo’ fare! Io non ce l’ho fatta! Ma che cosa pensi di fare?” A un certo punto della mia vita mio padre mi ha indirizzato.» È l’incipit dei ricordi di Aurelio De Laurentiis su come dopo le lezioni di Dino e Luigi De Laurentiiis sia nato il suo cinema. Proprio con Carlo Vanzina dei Sapore di mare, e poi parallelamente con il regista di Scuola di Ladri, Le Comiche e Natale a Miami è iniziato il lavoro di utilizzo delle canzoni in classifica per le colonne sonore dei loro film. Vere e proprie compilation a tirare vendite altrimenti compromesse nel mercato italiano deturpato dalla pirateria. «La difficoltà di questi film è il farli ogni anno. Mentre gli altri, come Pieraccioni, Aldo, Giovanni e Giacomo, ne tirano fuori uno ogni due o tre anni, lui va in vacanza, crede di essersi riposato, e poi verso il venti di gennaio, già pieno di foglietti e di appunti, comincia a tirar fuori dal cappello varie idee. Perché in fondo fare un film che è apparentemente uguale da trent’anni, ma è sempre diverso, non è facile. E se ne abbiamo fatti 18 di fila solo con lui, un motivo ci sarà. Io però qualche volta gli mischio le carte, perché all’improvviso gli propongo nuovi attori. Ne parliamo, anche se non sempre siamo d’accordo, ma viva la faccia! Neri Parenti è un disciplinato. È uno stacanovista con una disponibilità totale verso tutto ciò che è corretto e giusto».

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