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Cinespresso | March 29, 2024

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“Milano non esiste” al Teatro dell’Angelo

“Milano non esiste” al Teatro dell’Angelo
Lorenzo Colapietro

In scena fino all’8 dicembre al teatro dell’Angelo a Roma, “Milano non esiste”, spettacolo agrodolce sul divario fra nord e sud e sul dramma della solitudine

“Milano non esiste” è questo l’urlo liberatorio del protagonista, un urlo che ben presto diventerà il silenzio assordante della solitudine. Pièce teatrale tratta dall’omonimo libro di Dante Maffia (candidato al Nobel per la letteratura), Milano non esiste è uno spettacolo che parla di integrazione, o mancata integrazione, dove si racconta la storia di un uomo calabrese che arriva a Milano in cerca di fortuna, qui troverà lavoro e una famiglia, ma questo non gli basta, dopotutto lui non ha mai accettato Milano come la stessa città non ha mai accettato lui. Da qui parte il sogno di tornare nella sua terra natia, un sogno purtroppo solo suo, che la moglie e i figli, nati e cresciuti in territorio milanese, non capiscono e non condividono.

I sogni ci mettono poco a diventare incubi, così il desiderio della casa in riva al mare diventerà per l’operaio, interpretato magnificamente da Roberto D’Alessandro, un tunnel di solitudine ed incomprensione. Un desiderio che diventa alienazione e che lo allontanerà dalla sua stessa famiglia che non capisce il desiderio di tornare alle proprie radici, radici che ormai non esistono nemmeno più, ma che diventano una mano a cui aggrapparsi in quarant’anni di lavoro in fabbrica. A poco serve la pazienza della moglie, una convincente Daniela Stanga, il baratro in cui il capofamiglia scivola, lo rende paranoico e capace di credere di chissà quali complotti orditi alle sue spalle. A nulla servono le ragioni legittime dei figli il meccanismo è ormai in moto e man mano che ci si avvicina all’epilogo la solitudine serra la gola e lascia senza fiato.

Uno spettacolo interessante e coinvolgente con un cast, che oltre a D’Alessandro e la Stanga, porta sul palco un gruppo di giovani attori (Domenico Franceschelli, Elisabetta Conti, Lorenzo Ciambrelli, Riccardo Bergo, Annabella Calabrese) che nonostante ogni tanto pecchi, forse per inesperienza, riesce a compensare con la passione che trasuda da ogni scena e che rende la pièce godibile e a tratti divertente senza mai dimenticare il dramma che la contraddistingue.

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