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Cinespresso | April 24, 2024

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Pennac al cinema con “Il Paradiso degli Orchi”

Pennac al cinema con “Il Paradiso degli Orchi”
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
8
Regia
7.5
Script
8

Rating

Un film che sembra scritto per accontentare tutti. Un bel cast, e una regia perfettamente plasmata con la scrittura e la fisicità scenica in un’ora e mezza di ottimo intrattenimento leggero e piacevole.

Anno: 2013 Durata: 92′ Distribuzione: Koch Media Genere: Commedia Nazionalità: Francia Produzione: Bidibul Productions, Chapter 2 Film Regia: Nicolas Bary Uscita: 14 novembre 2013

Un centro commerciale e i suoi mille volti e colori. E una famiglia di fratelli gestita con fatica e buonumore dal maggiore di loro. Dal romanzo di Daniel Pennac arriva sullo schermo la “favola action” del capro espiatorio Malaussène

Il Paradiso degli Orchi è la prima delle avventure letterarie, e adesso anche cinematografiche di Benjamin Malaussène. Con il volto stralunato di Raphaël Personnaz, Malaussène è il capro espiatorio del centro commerciale Au Bonher Parisien, nel cuore della capitale transalpina. Ogni volta che un cliente arriva furioso all’ufficio reclami per un prodotto fallato o qualsiasi altro problema, il giovane viene convocato come responsabile diretto del disservizio, così da accollarsi tra pietismo e una pantomima ben rodata ogni colpa.

“Solo un’aringa è sopravvissuta. Cos’ha da dire in proposito?”

È il commento stizzito di un cliente al quale è esploso a casa il forno a microonde acquistato nel centro. E se a esplodere fosse invece un ordigno all’interno del grande store? Accadrà proprio questo nel film di Nicolas Bary. Il povero Malaussène sarà coinvolto, suo malgrado, nell’indagine sulle esplosioni nel centro commerciale, ma l’incontro con la bella e scaltra giornalista zia Julia (Bérénice Bejo) cambierà la sua vita, e forse anche quella dei fratellini.

Questa trasposizione di Daniel Pennac dalla carta alla pellicola è felice e fedele nella narrazione. La Parigi di Bary è coloratissima, una specie di ambientazione favolistica per una commedia che porta tratti forti di sentimento e action. Ci sono la storia d’amore, raccontata con note divertenti tra le tinte pastello delle ambientazioni, gli inseguimenti dentro e fuori i negozi, fuori e dentro le fantasie e i racconti eroistici di Benjamin ai fratellini. Manipolo questo di giovani e giovanissimi attori che spalleggiano superbamente il protagonista. Ritmo irresistibile nelle battute del più piccolo, isolato dai discorsi da grandi con lo spegnimento dell’apparecchio acustico, e del quasi adolescente che costruisce bombe fatte in casa, esprimendosi in maniera cinica e colorita.

Un film che sembra scritto per accontentare tutti. Storia di famiglia di orfani con linee forti di commedia e tratti di love story metropolitana convivono con quelli  polizieschi, mentre le scene morbidamente action lo rendono ancora più vivace. Un bel cast, e una regia perfettamente plasmata con la scrittura e la fisicità scenica in un’ora e mezza di ottimo intrattenimento leggero e piacevole. E poi c’è una guest speciale che di solito lavora dietro la macchina da presa, Emir Kusturica, nei panni dell’ex-guardiano Stojil.

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