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Cinespresso | April 25, 2024

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Acrid: l’amara vita delle donne iraniane

Acrid: l’amara vita delle donne iraniane
Lorenzo Colapietro

Review Overview

Cast
5.5
Regia
5
Script
5

Rating

Un dramma che non spicca il volo. Nonostante tratti argomenti forti come il ruolo delle donne iraniane e la prepotenza degli uomini la sceneggiatura è noiosa e prevedibile, una discesa inesorabile verso la noia.

Anno: 2013 Durata: 94′ Genere: Drammatico Nazionalità: Iran Produzione: Wide Regia: Karash Asadizadeh Uscita: Unknown

 In anteprima per il Festival del Film di Roma il dramma iraniano di Asadizadeh

Soheila e Jalal sono una coppia di mezza età. La loro relazione è messa a dura prova dal comportamento irresponsabile di quest’ultimo. Azar, segretaria dello studio di Jalal, è in crisi con il marito Khosro dal quale ha avuto due figli. Khosro lavora in una scuola guida e ha una relazione con Simin, una della sue allieve, più grande di due anni e docente all’università. I corsi di chimica di Simin sono seguiti da Mahsa, ragazza sveglia ma indecisa sulla relazione con il suo fidanzato. Ma le contraddizioni non tarderanno ad esplodere.

Se leggendo la trama avete avuto un dejà-vu tranquilli, è normale, il film purtroppo presenta una delle trame più vecchie del mondo, quella su cui le soap-opera fondano tutta la loro filosofia. Tradimenti, rabbia, amore, storie che si intrecciano fino a chiudere il cerchio con il “colpo di scena” finale. Acrid, film iraniano diretto Kiarash Asadizadeh, non è esente dalla ripetitività di questi argomenti, nonostante sia molto incentrato sul ruolo della donna in Iran (sottomesse, picchiate e perennemente sofferenti) la pellicola non ingrana e vola basso, l’unico tunnel che riesce ad imboccare è quello inesorabile della noia.

Il film è pervaso da una tristezza e malinconia dalla quale è difficile staccarsi tanto da rendere la pellicola ancora più pesante e poco digeribile. L’amore non esiste, viene visto solo come un’illusione destinata a finire da un momento all’altro, anche nel momento in cui la protagonista più giovane, Mahsa, sembra aver trovato la persona giusta l’inarrestabile “cattiveria degli uomini”, capaci solo di tradire e provare disprezzo, le distruggerà la vita.

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