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Cinespresso | April 25, 2024

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La “piccola grande impresa” di Rocco Papaleo

La “piccola grande impresa” di Rocco Papaleo
Lorenzo Colapietro

Review Overview

Cast
8
Regia
8
Script
8

Rating

Un piccolo gioiello made in Italy che conferma alla regia Rocco Papaleo, capace di parlare al cuore in maniera semplice e delicata e con tante risate. Un cast straordinario per uno dei film più belli della stagione.

Ex preti ed ex prostitute nel nuovo film di Papaleo in uscita il 17 ottobre

È dedicata a Francesco Nardi (amico e truccatore) Una piccola impresa meridionale, opera seconda dell’ormai avviato regista Rocco Papaleo che si ritiene altresì orgoglioso di aver avuto la fortuna di poter girare un secondo film dopo Basilicata coast to coast:

“…il secondo film è quello del crollo, in genere… ma non è detto, visto che non so come l’avete presa…”

Il regista scherza così con la stampa, non avendo forse capito di aver portato sullo schermo un piccolo capolavoro che non solo è piaciuto, ma ha davvero colpito tutto il pubblico degli addetti ai lavori presenti in sala.

Un ex prete, don Costantino, viene confinato dalla madre, mamma Stella, in un vecchio faro dismesso, lontano da occhi indiscreti, per evitare che in paese sappiano che si è spretato. Mamma Stella, infatti, ha già un altro scandalo da affrontare: sua figlia Rosa Maria ha lasciato il marito, Arturo, ed è scappata con un misterioso amante. Il vecchio faro in disuso, che appartiene alla famiglia di Costantino e che dovrebbe garantirgli isolamento, come un magnete, attira gente trasformandosi via via in un refugium peccatorum. Arriva infatti una ex prostituta, Magnolia e il cognato cornuto, Arturo. Infine una stravagante ditta di ristrutturazioni chiamata per riparare il tetto del faro.

Sembra una trama da siparietto; in realtà, Una piccola impresa meridionale affronta temi difficili, come l’omosessualità, la prostituzione e l’abbandono (sacerdozio o matrimonio che sia), ma lo fa con quella leggerezza e intelligenza che molto spesso manca nella vita reale. Se all’inizio scandalo e vergogna la fanno da padrone e i personaggi sono in balia della loro tempesta personale, arriverà proprio la piccola impresa meridionale a riparare le cose, ed è in quel momento che il miracolo si compie e la ristrutturazione del faro sarà l’occasione per guardarsi dentro e rimettere a posto le cose e, perché no, ristrutturare se stessi. Un cast di tutto rispetto, messo insieme da Papaleo che ha bussato di casa in casa per far conoscere la sceneggiatura e convincere a partecipare. Oltre ai bravissimi Riccardo Scamarcio e Barbora Bobulova troviamo Sarah Felberbaum in uno dei ruoli più azzeccati, l’ormai confermata Claudia Potenza, i divertentissimi Giovanni Esposito e Giampiero Schiano e la grandissima Giuliana Lojodice, attrice teatrale prestata al cinema che in conferenza stampa non perde occasione per una simpatica stoccata ai produttori:

“…Perché in America esiste Judi Dench? Perché in Inghilterra abbiamo Maggie Smith? E in Italia non ci sono personaggi d’età che possono regalare molto a livello lavorativo?”

Menzione particolare va alla piccola Mela Esposito, figlia del già citato Giovanni, alla sua prima esperienza lavorativa e da tenere d’occhio.

Se il film è assolutamente un gioiello da vedere, merito va anche alla splendida colonna sonora, con canzoni che spaziano da Sole spento di Caterina Caselli a testi inediti scritti anche dallo stesso Papaleo, ma indubbiamente la canzone che la fa da padrone è Dove cadono i fulmini di Erica Mou, giovane artista sanremese che sembra aver composto la canzone perfetta per un film altrettanto perfetto.

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