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Cinespresso | April 19, 2024

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“Il Futuro” sbarca a Roma: Bolaño visto da Alicia Scherson

“Il Futuro” sbarca a Roma: Bolaño visto da Alicia Scherson
Alina Laura De Luca

Presentato oggi “Il Futuro”, la nuova pellicola di Alicia Scherson, in sala da giovedì 19 settembre

In attesa dell’uscita in sala prevista per giovedì 19 settembre, è stato presentato oggi “Il Futuro”, la nuova pellicola di Alicia Scherson (Play), pluripremiata regista cilena presente alla conferenza insieme al produttore Mario Mazzarotto e agli attori Luigi Ciardo, Alessandro Giallocosta e Nicolas Vaporidis, quest’ultimo nella duplice veste di attore e produttore associato.

Il film, tratto dal racconto “Un Romanzetto Lumpen” di Roberto Bolaño, mette in scena la vicenda di due fratelli adolescenti che, rimasti orfani improvvisamente, si addentrano nei sentieri del crimine e della prostituzione. Sullo sfondo, Roma con i suoi luoghi noti eppure ritratti in maniera imprevista, a tratti spettrale, quasi abbacinati nel tentativo di evocare l’atmosfera noir del romanzo. Infatti, come si apprende dalle sue dichiarazioni, la sfida maggiore per Alicia, nella scelta complessiva di una sostanziale fedeltà al racconto di Bolaño, è stata la trasposizione cinematografica di ciò che lo scrittore cileno non descrive ma che affida, al contrario, a delle intuizioni, a delle sensazioni che trascendono la parola scritta, così da renderne difficoltosa la materializzazione, la trasposizione in immagini concrete, reali, cinematografiche appunto. Di qui un mix di realtà, esotismo e di estraneità che fa del film “un’esperienza accrescitiva” lato sensu per lo stesso Vaporidis, il quale confessa di aver conosciuto la sua città in una veste nuova, attraversando posti a lui familiari ma ora illuminati da una luce “non italiana”. Lo stesso personaggio che interpreta (Libio), come gli altri protagonisti del film, a suo dire non sono propriamente romani, hanno un quid latino al punto che “i due fratelli (Manuela Martelli e Luigi Ciardo) potrebbero essere della periferia di Buenos Aires”.

Il risultato, di fatto, beneficia della prima cooperazione internazionale Italia-Cile, uno dei punti di forza del film la cui produzione ‘indipendente’, costata circa due milioni di euro, ha già riscontrato eco favorevole in numerosi festival internazionali, tra cui Sundance Film Festival e Rotterdam International Film Festival, e il plauso nelle recensioni d’importanti magazine d’oltre oceano.

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