Una giornata particolare sulla Flying Fish
- Francesco Di Brigida
- On 23 agosto 2013
- http://www.cinespresso.com
Review Overview
Atmosfera
8Cucina
7.5Prezzo
7.5Rating
Il panorama della Costa dei Trabocchi, la pesca in barca con i marinai e un pranzo in mezzo al mare. Tutti a bordo della Flying Fish
«L’idea mi è venuta per ottimizzare il lavoro dei pescatori e l’uso della barca. Oggi la pesca non offre più i margini di un tempo, e far diventare questa attività una meta turistica può aiutare sia la nostra economia, sia a offrire ai visitatori attrattive originali e interessanti». Parola di Franco Ricci, il comandante della Flying Fish e titolare di Pescaturismo Abruzzo.
L’azienda di famiglia utilizza una barca da pesca di 18 metri per le uscite dal porto di Ortona che avvengono tutti i giorni di tempo buono tra fine maggio e fine settembre. Ci siamo imbarcati di buon mattino. Una quindicina di ospiti, clima easy da gita in barca. Il sole ad accarezzare la Madonnina del porto, e in pochi minuti ci siamo ritrovati al largo, con il blu da una parte e la Costa dei Trabocchi, verde e lontana dall’altra.
Programma della giornata? Innanzi tutto la pesca. «In agosto sulla costa abruzzese è tempo di fermo biologico», ha spiegato il capitano. «I banchi di pesce in riproduzione hanno la possibilità di proliferare e crescere senza il pericolo delle grandi reti a strascico dei pescherecci, che metterebbero a rischio l’ecosistema. Quelle che usiamo noi invece sono reti elicoidali, molto meno impattanti sull’ambiente e permesse anche durante questo periodo». Al ritiro della rete, al largo di poche miglia, il bottino è stato di sogliole, panocchie, triglie, mazzolini, scorfani, gamberi, mazzancolle e piccole razze. Quantità e varietà ideali per un buon brodetto di pesce. Poi, ancorando mezzo miglio di fronte a uno dei trabocchi, ci sono state un paio d’ore di relax tra tuffi dalla barca, bagni in mare aperto e sole riflesso dall’acqua e dal bianco delle paratie. E per finire il pranzo preparato con il pesce a “kilometro zero” trovato nella rete poco prima.
Si è iniziato con pizzette bianche e rosse, e panzanelle ai capperi, il classico pane e pomodoro, corretto con i piccoli frutti siciliani. Il gustoso primo di gnocchetti sardi con ceci, pachino, cozze e vongole, e poi l’immancabile, e molto abbondante sauté di cozze con la felice aggiunta di limone e arancia sarebbero stati già un buon pranzo di pesce, probabilmente sufficiente, ma il brodetto, vero piatto forte della giornata, non ha tardato ad arrivare. E in effetti il piacere di scegliersi dalla grande padella in mezzo alla tavola un pesce appena pescato, cucinato e servito in barca, vale senz’altro il prezzo del biglietto di Pescaturismo (intorno ai 50 euro, a seconda del giorno feriale o festivo).
E non meno preziose dell’ottimo pesce e della sorpresa ad ogni metro di rete tirata sulla prua, sono l’ospitalità e la disponibilità della famiglia Ricci. «Alcune volte i delfini arrivando al fondale, riescono a rompere le reti per mangiare il pesce», mi ha raccontato il capitano, continuando «e quando accade producono soltanto un grave danno, poiché in questa zona è anche difficile che li si veda quando riemergono». Pazienza, nessun delfino a salutarci saltando. Ma reti integre. Ci si può consolare comunque con l’anguria, i dolci (sbriciolata e bocconotti) e i liquori abruzzesi di fine pranzo: un’aromatica Genziana o la più dolce e fruttata Ratafia.
Una giornata particolare quella a bordo della Flying Fish, non nel senso del film di Ettore Scola con Mastroianni e Sofia Loren, ma in quello decisamente piacevole e consigliabile per un diversivo dalla spiaggia, che impegna dalla mattina fino a metà pomeriggio.
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