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Cinespresso | April 25, 2024

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Alfred Hitchcock e Norman Bates passano per Pescara

Alfred Hitchcock e Norman Bates passano per Pescara
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
8
Regia
8
Script
8

Rating

Hitchcock svela il lato umano, le debolezze, le paure e le piccole manie che hanno dato vita a uno dei capolavori assoluti della cinematografia mondiale

Anno: 2012 Durata: 98’ Distribuzione: 20th Century Fox Genere: Drammatico, biografica Nazionalità: Usa Produzione: The Montecito Picture Company, Fox Searchlight Pictures Regia: Sasha Gervasi

 Due proiezioni d’eccezione ieri sera al Flaiano: il recente Hithcock e il classico dell’horror Psycho

Occasione rara e ghiotta per i cinefili sarebbe assistere in una sala al film dove Antony Hopkins veste i panni del geniale regista inglese alle prese con la lavorazione del suo capolavoro Psycho, e a pochi minuti dai titoli di coda, giusto il tempo di prendere una boccata d’aria e di lasciare che il personale la renda nuovamente accessibile, guardare lo stesso capolavoro del ’60 nel suo bianco e nero originale. Sì, sul grande schermo e con il surround dei modernissimi amplificatori ai quali oggi non si fa più neanche caso.

È successo ieri sera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica dedicata a Ennio Flaiano, a Pescara. Occasione unica per gustare più o meno quattro ore di cinema vecchio e nuovo, sublime e immortale. Hopkins si trasforma nel genio londinese e ripercorre la turbolenta lavorazione del film sul quale Alfred Hitchcock scommise, impegnandole, persino l’intera villa con piscina. Nessuno dei produttori né degli addetti ai lavori era fiducioso su quella sceneggiatura scomoda, violenta, erotica, e quindi censurabilissima, presa da un piccolo romanzo che i coniugi Hitchcock adocchiarono quasi per caso.

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Così Hitch (il diminutivo con il quale veniva chiamato anche dalla moglie) introduce ad Alma e al pubblico uno dei divertenti appuntamenti per giustificare le riprese dei water o delle nudità mancate da una cuffia per la doccia con la commissione censura. La storia vera di Ed Gein (Michael Wincott) aveva ispirato il regista ad una storia di asfissia domestica. Un rapporto malato tra madre e figlio che sfociasse in una sequela di orribili omicidi. Il rotondo Hopkins è leggero come una piuma e sobriamente soddisfatto come un maggiordomo che presenta il piatto principale di una cena di gala nel mostrare ai suoi ospiti le foto delle vittime del serial killer che ne ha attirato l’attenzione. Risultato macabro quanto divertente è l’orrore dei presenti e la conseguente delusione sul faccione placido di Hopkins/Hitch.

La suspance di Psycho è convertita completamente in ironia e dedizione dal regista Sacha Gervasi. Hitch in casa è un omone con la passione del fois gras d’importazione e delle leccornie che il grande frigo della cucina spesso gli regala, ma la moglie Alma Reville, impersonata da una Helen Mirren favolosa che diventa regina di un set e del suo re, cerca di braccarlo con un pompelmo per cena, non di certo ai calici sporchi di vino che lui nasconde tra i portariviste come uno scolaretto discolo.

Scarlett Johansson veste e sveste i panni della più celebre delle attrici vittime di docce Janet Leigh, mentre Jessica Biel è Vera Miles, la star mancata della quale il regista trascinava il cruccio artistico. Alma è la grande donna. La moglie perfetta dietro al grande regista che ne pungola dalle giuste angolazioni le più incredibili potenzialità creative. E per questo compito la Mirren è perfetta. Perfetta quanto la ricostruzione dei set e della casa degli Hitchcock. Una folta presenza di donne nella vita del regista garbato e imprevedibile che ne segna la sensibilità e il talento nel raccontarle e farsi condurre da loro nel suo cinema di suspance. Anthony Perkins, il Norman Bates di Psycho è interpretato da James D’Arcy. Docile e insicuro, Perkins diventerà un feticcio ma in questo film è ironico anche che la sua sia in fin dei conti una piccoloa, bella parte da comprimario. Hitchcock svela il lato umano, le debolezze, le paure e le piccole manie che hanno dato vita a uno dei capolavori assoluti della cinematografia mondiale.

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