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Cinespresso | April 19, 2024

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Speciale Into Darkness – Star Trek 1/3

Speciale Into Darkness – Star Trek  1/3
Francesco Di Brigida

Vi proponiamo uno Speciale in 3 parti sul nuovo film di J.J. Abrams, in uscita il 12 giugno nelle sale italiane. L’equipaggio dell’Enterprise torna a volare, ma questa volta non sarà una semplice esplorazione.

 Le parti sconosciute dell’Enterprise e i nuovi personaggi

«Volevamo mostrare al pubblico nuove zone della nave, e conferire una maggiore profondità», ha detto Abrams. Nel primo film tutta la crew di produzione sie era impegnata per rendere reale questa nave di dimensioni epiche. «Il problema però è che il Ponte, la Stanza del Trasporto e la Med Bay si trovavano ognuno su set differenti, e non si riusciva ad avere continuità», ha spiegato l’autore. Questa volta però, la costruzione di un set contiguo ha cambiato le carte in tavola.

L’obbiettivo era far correre per la prima volta qualcuno attraverso tutta la nave. E con questo nuovo super-set è stato possibile attraversare un lungo corridoio che collega i vari ambienti, diversi ma fondamentali nella loro organicità. Poi la costruzione della Turbo Plaza, il vero centro d’energia della nave, la location è stata sviluppata offrendo un senso di verticalità alla scene girate lì.

Di Scott Chambliss, lo scenografo ideatore della nuova struttura, J.J. Abrams ha affermato: «Scott ha superato ogni mia aspettativa. Ha svolto un lavoro eccellente non solo ideando set straordinari, ma costruendoli in un modo che supera persino i disegni. Ogni elemento dell’Enterpise è degno di nota. Ovunque mi girassi restavo stupefatto».

Per la realizzazione del suo lavoro, il designer di Into Darkness si è fortemente ispirato ai disegni industriali di Pierre Cardin, lo stilista francese avanguardista noto per le sue creazioni futuristiche dai colori laccati e le forme geometriche sfuggenti. «Nell’ideare la cella dei prigionieri, ho pensato alla casa tondeggiante sulla spiaggia di Pierre Cardin, costruita negli anni settanta», ha spiegato lo scenografo. E in effetti la Bubble House, questo il nome della celeberrima villa in Costa Azzurra vicino Cannes è proprio fatta di stanze a forma di bolla con finestroni a parete, ovali e circolari. Così il retro-tech contemporaneo che voleva dare negli arredamenti cita ampiamente la serie originale. A partire da ricetrasmittenti e pistole laser di ordinanza usate da Capitano e Primo Ufficiale durante le uscite su terra ferma.

Poi anche l’effetto del rovesciamento della nave, dato dall’idea di Abrams di capovolgere la macchina da presa è servito a fare fluttuare letteralmente il cast. Grazie a un architettura di funi tutti sono riusciti a correre contro la forza di gravità sparsi nello spazio interno della nave. Anche obliquamente. Ed è proprio il cast che nel secondo capitolo si è arricchito con un villain dallo sguardo magnetico. È Benedict Cumberbatch, che dopo Warhorse di Stephen Spielberg, e un grande successo al National Theatre con il Frankenstein di Danny Boyle (si, mister Trainspotting & The millionarie) ha vestito i panni oscuri del nuovo nemico del Capitano Kirk. Riguardo alle scene di combattimento studiate insieme ai compagni Chris Pine e Zachary Quinto, l’attore ha raccontato del training: «Zach e Chris sono bravissimi con questo genere di cose, sono forti e veloci, ma con me soo stati gentili e prmurosi. Continuando Si preoccupano sempre dell’incolumità e di come sviscerare le emozioni».

Insieme a lui spiccano padre e figlia: l’Ammiraglio Marcus, interpretato da Peter Weller e Carol Marcus, l’Ufficiale Scientifico ausiliario (Alice Eve). Il primo, famoso non solo per il cult Robocop, e una miriade di altri ruoli, ma oltre a un importante attore, è anche uno studioso di Storia dell’Arte Romana, parla cinque lingue e legge il latino. Il suo Ammiraglio è un uomo di potere, ambiguo ma determinato a imporre la propria volontà sull’equipaggio di Kirk e Spock, mentre sua figlia, intrufolatasi sulla nave diventerà la via per comunicare con l’Alto Ufficiale. Su di lei Abrams ha avuto le idee chiare sin dall’inizio: «Volevamo qualcuno che risultasse diverso dal resto del cast ma che potesse amalgamarsi alla squadra splendidamente. Doveva essere spiritosa e intelligente, sexy e determinata, ed Alice possiede tutte queste caratteristiche». Mentre sul suo personaggio la Eve ha continuato: «La presenza di Carol a bordo dell’Enterprise è avvolta dal mistero. È un’esperta di armi con un dottorato in fisica, quindi è una presenza un po’ scomoda per Spock. Inoltre allaccia subito un rapporto speciale con Kirk, e Spock in qualche modo se ne sente minacciato».

Nella parte 2: I Pianeti Nibiru, Kronos e Terra

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