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Cinespresso | April 19, 2024

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Paulette: le avventure di “Nonna Spinello”

Paulette: le avventure di “Nonna Spinello”
Francesco Di Brigida

Review Overview

Cast
8
Regia
7
Script
7.5

Rating

Una scoppiettante commedia sociale sulla delinquenza della terza età

Anno: 2012 Durata: 87′ Distributore: Moviemax Genere: Commedia Nazionalità: Francia Produzione: Légende, Légende Film, Gaumont, France 2 Cinéma Regia: Jérôme Enrico

Dal trailer il ricordo andrebbe a L’erba di Grace, invece Paulette, il nuovo film di Jérôme Enrico, in uscita il 6 giugno, è una commedia gustosa su una donna anziana e burbera che vive in un sobborgo parigino e della sua nuova “attività dolciaria”.

Paulette è una nonna vedova da dieci anni che bada controvoglia all’affettuoso nipote nato dal matrimonio della figlia con un poliziotto di colore. La xenofobia della donna ha come origine l’acquisizione che dei cuochi giapponesi fecero anni addietro del ristorante gestito da lei con il marito. A rendere il suo character ancor più simile a una moderna, ma in grave difficoltà economica versione femminile del Mr. Scrooge del Canto di Natale di Charles Dickens è la scontrosità che dimostra anche nei confronti delle amiche vicine di casa, della figlia e del prete anche lui di colore che la sopporta dalla grata del confessionale.

A complicarle la vita è il pignoramento dei mobili per più di un anno di bollette arretrate. Così inizia il business alternativo. In un quartiere malfamato dove ragazzi d’origini magrebine spacciano hashish, la protagonista si lancia nello spaccio entrando nei favori del piccolo boss Vito. E per rendere tutto più invisibile agli occhi della legge e soprattutto a quelli del genero gentile e rifiutato, ma graduato, inizia a cucinare dolcetti (s)corretti.

Bernardette Lafont è un’interprete meravigliosa che mugugna, inventa, impasta, lancia battute fulminanti a spacciatori, parenti a un corteggiatore attempato, il bravissimo André Penvern. Di lui Enrico dice:  «Walter rappresenta un elemento comico molto importante nella storia. La sua classe e il suo fascino derivano da mio zio, che si chiama… Walter! Quando scrivo, utilizzo spesso per i personaggi dei nomi di persone che mi sono vicine e che hanno delle caratteristiche simili, per poi cambiare i nomi. Spero che il vero Walter non sarà arrabbiato con me per aver mantenuto il suo. Proprio come la vera Paulette, d’altronde ne conosco una sola!»

E non risparmia l’amica con l’Alzhaimer, una dolcissima Françoise Bertin, tanto meno Carmen Maura nei panni dell’amica Maria, che ne è una spalla incrollabile. Così, da questi ingredienti umani ma soprattutto da zucchero, farina e… fumo, nasceranno torte al cioccolato corrette, Biscotti Afgani e Meringhe da Sballo spacciate dalla pasticceria casalinga di Nonna Spinello, la nuova beniamina di una Parigi periferica in piena crisi economica e con la voglia di inventarsi qualcosa per tirar su due quattrini.

«La commedia sociale italiana del dopoguerra, di cui Ken Loach è in un certo senso l’erede britannico, era il mio modello. Paulette è una commedia sociale sulla delinquenza della terza età e su una società che spesso non offre alternative alla miseria per i suoi anziani» è stata un’esternazione del regista. Il film è molto ben girato, e dallo script scoppiettante non nasconde momenti di dramma e tenerezza. Insomma, la commedia italiana ispiratrice è stata più che onorata.

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