Questa mattina a Milano, l’attrice, autrice, moglie e compagna di una vita per Dario Fo, “con i suoi alti e bassi” usava dire, è morta per un malore. Era malata e costretta a cure in casa dall’ictus che l’aveva colpita un anno fa.

Sposata con il Premio Nobel dal 1954, nel ’54 aveva fondato la Compagnia Dario Fo – Franca Rame, con la quale ebbero un grande successo nel circuito teatrale istituzionale. Poi fondatrice del Collettivo Nuova Scena dopo l’uscita dal circuito dell’ETI alla fine degli anni sessanta. Inizia una serie di spettacoli di controinformazione politica e satira, tra i quali Morte accidentale di un anarchico e Non si paga!

Sempre impegnata con le lotte sociali oltre che sul palcoscenico, Franca Rame aveva portato i suoi spettacoli fuori dai teatri, performando in fabbriche, case del popolo e scuole occupate, imponendosi insieme al marito come teatranti non solo impegnati, ma realmente moderni. Nel ‘73, vittima di rapimento e stupro da parte di un gruppo di estrema destra aveva scritto, parecchi anni dopo un’opera aspra e dolorosa, Lo stupro, portata prima sul palco e poi in televisione.

Laureata Honoris Causa all’Università di Wolverhampton, in Inghilterra, e nel 2006 senatrice con l’Italia dei Valori, era uscita dalla Camera nel 2008 perché non condivideva più gli orientamenti del Governo, mostrando una forza delle idee sempre al di sopra delle convenienze.

In mezzo anche tanto cinema nel periodo del boom. Tra le molte collaborazioni quelle con Renato Rascel e Carlo Lizzani. E poi un libro scritto a quattro mani con Fo nel 2009, Una vita all’improvvisa.