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Cinespresso | March 29, 2024

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Epic: una presentazione ‘sopra le righe’

Epic: una presentazione ‘sopra le righe’
Ireneo Alessi

Un’apertura all’insegna della comicità targata Lillo & Greg, in compagnia di Maria Grazia Cucinotta.

Si è svolta oggi nella splendida cornice dell’Orto Botanico di Roma la presentazione di “Epic – Il mondo segreto”, il nuovo film d’animazione di Chris Wedge, prodotto dai Blue Sky Studios e basato sul libro per bambini “The Leaf Men and the Brave Good Bugs” di William Joyce. Insieme al duo romano anche Maria Grazia Cucinotta, alias la regina Tara nel film, e il cantante dei Banco del Mutuo Soccorso, Francesco Di Giacomo. A rompere il ghiaccio è stata proprio una domanda rivolta en passant a quest’ultimo:

È stata dura reggere il confronto con Steven Tyler (il doppiatore originale del personaggio Nim Galuu)?

Di Giacomo: «Steven è una vera bestia rara. Canta in modo incredibile. Da noi se uno di 60 anni canta e si veste come lui, come minimo lo portano a Rebibbia, non lo capiscono. Invece è un vero professionista. Ha dato al personaggio del bruco un’interpretazione strepitosa». Aggiunge Lillo: «Si tratta di due modi completamente differenti di cantare ma entrambi potenti e d’effetto».

Lillo, cosa ne pensa della Cucinotta come regina nel film?

«È una regina fantastica».

E a proposito dei due lumaconi? Il ruolo comico della narrazione è affidato interamente a voi e alla caratterizzazione dei due personaggi. Quali sono state le difficoltà nel doppiaggio?

Lillo: «Sono un lumacone ‘in tutti i sensi’ che s’innamora di Mary MK, la protagonista, e tenta disperatamente di sedurla, in pratica ci prova. Inoltre, in qualità di grande professionista sono andato a vivere per tre mesi fra le lumache per seguire il metodo Stanislavskij, e alla fine, la differenza si vede! Il ruolo di Greg è decisamente più serio, adatto al suo aplomb, perché cerca di entrare nelle milizie».

Spiega meglio Greg, nei panni di “Grub”: «il mio personaggio è alla ricerca di riscatto tra le fila dei guardiani della foresta. Entrambi rivestono un ruolo importante, vale a dire, difendere il baccello che rappresenta la vita della foresta».

A detta della Cucinotta, invece, il ruolo della regina è stato più che naturale perché si tratta di un personaggio molto alla mano. «Mi piaceva l’idea di una regina mediterranea, anche se ho rischiato di essere fin troppo sicula. Fortuna che a dirigermi c’era Massimo Giuliani, il suo aiuto è stato prezioso». Inoltre, l’attrice si dice divertita dalla nuova esperienza di doppiaggio insieme a Lillo & Greg e la conferma non tarda ad arrivare anche durante la conferenza.

Il film parla anche di attualità, del tema dell’ecologia. Cosa ne pensate?

Lillo: «Sì, ma è trattata in modo leggero, senza dare la solita lezioncina. Al contempo, però, mostra una natura talmente bella che te ne innamori. È il film d’animazione più spettacolare che abbia visto fino ad oggi. Al di là del messaggio ecologico, che trovo meno didascalico di “Avatar”, sono le immagini più che le parole a suggerire quant’è importante la natura.

«Con un film del genere gli adulti non dovrebbero pensare alla realtà» afferma Maria Grazia. «Come mamma sono ‘costretta’ a vedere molti film d’animazione insieme a mia figlia, ma è soltanto una scusa perché in realtà amo davvero i cartoni animati. Li preferisco soprattutto perché almeno lì il bene trionfa sempre. Un mondo dove i buoni vincono e i cattivi vengono puniti per davvero aiuta a staccare la spina, almeno per un’ora e mezza, e a riaffacciarsi alla realtà con un altro stato d’animo. Bisognerebbe portare il nostro governo al cinema».

«Per mia figlia poi, ho fatto qualcosa d’importante perché ho dato voce alla regina del film. Guardando attraverso i loro occhi ci si rende conto che i bambini vivono in un altro mondo. Paradossalmente la realtà per loro è quella fantasiosa dei film. Non hanno il senso della morte, ma vivono in un mondo meravigliosamente incosciente. E questo, da parte nostra, si traduce in una responsabilità per la promozione di film adeguati».

Di Giacomo, invece, sulla domanda a sfondo ecologico si esprime allegramente sulla scelta dell’orto botanico come location per la conferenza: «Oggi entrando ci guardavamo intorno stando attenti a ciò che calpestavamo».

Qual è la vostra storia con l’animazione e quali film vi hanno influenzato?

Lillo, da appassionato di animazione: «Ho più di seicento film di animazione in casa. Il primo che ho visto è stato “Il libro della giungla”, un film che mi ha illuminato. Grazie a questo titolo ho deciso di fare il disegnatore di fumetti ed è lì che ho conosciuto Greg. I cartoni animati di adesso prendono spunto dai classici come ad es. il primo de “L’era glaciale”. Un film che richiama molto i lavori di Tex Avery, soprattutto per il personaggio dello scoiattolo che attinge a Wile E. Coyote, Silvestro, ecc. Un omaggio a quel tipo di umorismo cui vanno aggiunti i miglioramenti estetici tipici della tecnica di oggi. Nei migliori cartoni moderni c’è sempre una citazione dei vecchi».

Greg è appassionato di vecchi film di animazione, in particolare dei fratelli Fleischer: «Adoro Popeye, Betty Boop, i vecchi della Warner Bros. oltre a tutta la produzione di Tex Avery, Hanna-Barbera e dei primi Disney, quelli dell’epoca d’oro come “Gli aristogatti”, “Il libro della giungla”, “Robin Hood”. In sostanza, mi fermo agli anni ‘70. Odio, invece, qualunque cosa venga dal Giappone, manga, film, ecc. Tra quelli moderni mi è piaciuto molto “Gli incredibili”, ma in verità non sono un appassionato di questo genere».

Di Giacomo: «Io, essendo più grande di età, ho saltato a piè pari certe cose, molti di questi film non mi appartengono. Devo dire che quando sono stato contattato per il film, inizialmente ero un po’ preoccupato ma grazie alla visione di Massimo Giuliani mi sono, di fatto, innamorato della storia, ritrovandomi così a mio agio nel ruolo di Nim Galuu».

Per Maria Grazia Cucinotta, la lista di cartoni è piuttosto lunga: «Mi piacciono tutti. Sono passata dai fumetti cartacei a quelli cinematografici anche grazie a mia figlia, ma confesso di avere un debole per “La bella e la bestia”, un titolo che avrei voluto doppiare.

Lillo si dice, poi, contrario su un’eventuale proposta di doppiare un ruolo principale: «Gli eroi sono sempre personaggi meno interessanti, totalmente positivi e senza sfumature particolari. Hanno bisogno di una voce eroica, quasi incolore. L’eroe di base, in quanto tale, ha meno sfaccettature, quindi meno possibilità di essere caratterizzato al contrario dei cattivi (v. Hannibal Lecter). Inoltre puoi permetterti di andare sopra le righe senza essere ridicolo».

E per quanto riguarda il 3D?

Lillo: «Ad oggi questo film ha in assoluto il miglior 3D, anche se io non amo la terza dimensione, confesso di scegliere spesso lo spettacolo in 2D. Ma questo, rispetto ai primi film in cui si distinguevano facilmente i vari piani, è spettacolare ed avvolgente. Per il resto nel film c’è molto Avatar, c’è la cultura Disney, per quanto riguarda la storia d’amore, mentre le gag delle lumache sono alla Tex Avery».

In chiusura, una domanda sulla scuola di doppiaggio in Italia.

Maria Grazia: «I doppiatori italiani sono unici, anche se il loro è un talento poco riconosciuto, ancora in ombra. Fanno un lavoro ineguagliabile, soprattutto i direttori, senza il loro aiuto è facile irrigidirsi e perdere di vista l’intera interpretazione. In America, invece, è completamente diverso. Quando ho doppiato “I Simpson”, ad esempio, prima hanno diretto le voci dopodiché sono stati disegnati i personaggi, in base alla voce registrata. È molto più difficile perché non si ha nulla da seguire il che va a svantaggio dei personaggi, della loro resa che ne risente in alcuni momenti poiché non si è in grado di entrare a fondo nella scena».

Grazie

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