A cinque mesi dall’acquisizione miliardaria, la storica casa di videogiochi, celebre per la serie di Monkey Island e per i numerosi titoli tratti dalla saga cinematografica di Guerre stellari, chiude i battenti e annuncia la sospensione di tutti i giochi in produzione, compreso Star Wars 1313.

Dopo i numerosi dibattiti sul futuro della divisione videoludica avviati in seno all’acquisizione dello scorso ottobre e le ultime voci su una presunta chiusura della LucasArts, avvalorate dal blocco delle assunzioni, arriva l’annuncio di Miles Perkins, uno dei portavoce della Lucasfilm, il quale ha dichiarato che, vista la situazione del mercato, l’azienda ha deciso di assegnare i progetti a team esterni.

La chiusura dell’azienda comporterà la perdita di un imprecisato numero di posti di lavoro, anche se una ristretto team rimarrà per ragioni di partnership. Si tratta di un epilogo già palesato dopo l’acquisizione da 4,05 miliardi di dollari, nel corso della quale era stato dichiarato che lo storico marchio si sarebbe concentrato, da lì in avanti, sullo sviluppo di giochi per smartphone e tablet.

Fondata nel lontano 1982 da George Lucas, la software house si era distinta nel corso degli anni per i videogame legati alle licenze LucasFilm, oltre agli originali “punta e clicca” come la saga di Monkey Island, Maniac Mansion e Grim Fandango. Dopo i fasti vissuti con le avventure dedicate a Indiana Jones e Guerre Stellari, la LucasArts ha però conosciuto un lento quanto inesorabile declino. A nulla è valso il successivo cambio dirigenziale ad opera di Darrell Rodriguez. La software house che ha contribuito alla storia e allo sviluppo del concetto di videogame nel mondo, dunque cessa di esistere.